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Transgenico: battaglia in Inghilterra

In un’intervista a “the Ecologist” Meacher ha espresso le sue forti preoccupazioni sulle conseguenze delle colture transgeniche in inghilterra.

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In un’intervista a “the Ecologist” Meacher ha espresso le sue
forti preoccupazioni sulle conseguenze delle colture transgeniche:
“Il vero problema è che tra 20, 30 anni, si potrebbero
verificare serie e preoccupanti conseguenze che nessuno di noi ha
mai previsto. Questo genere di problemi totalmente imprevedibili mi
rendono molto, molto cauto.”

“Da quando la razza umana è esistita, su questo pianeta – ha
detto poi Meacher alla BBC Online – ci siamo sempre alimentati
adeguatamente. Gli Ogm non sono necessari”.

Il Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra) ha
preso le distanze dai commenti di Meacher, affermando che sono
“suoi punti di vista”. Il Defra ammette anche che ci sono “forti
tensioni” nel governo inglese sul problema Ogm.

Nell’intervista Meacher si chiede anche come si può credere
alle rassicurazioni provenienti dalle industrie biotech quando
neanche il governo ha gli stanziamenti o le strutture per per
condurre i propri test sugli alimenti transgenici?

Subito dopo queste dichiarazioni del 17 febbraio, si è
sparsa la voce di possibili dimissioni del ministro. Oggi la
smentita: l’ufficio di Michael Meacher respinge tutte le illazioni:
“E’ solo una chiacchiera da giornali – afferma un portavoce del
ministero – le dimissioni sono un’assurda invenzione della
stampa”.

Era stato il “Sunday Times” a scrivere che l’intervista di Meacher
a “The Ecologist” sugli Ogm lo avrebbe portato in rotta di
collisione con il primo ministro Tony Blair, che è sempre
stato a favore delle biotecnologie.

Meacher invece mantiene la sua posizione: le colture transgeniche
non sono necessarie. Una posizione importante, in una Gran Bretagna
che è sempre stata usata, da dieci anni a questa parte, come
testa di ponte dalle multinazionali biotech per commercializzare
gli Ogm nel mercato comune europeo.

Stefano
Carnazzi

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