
Il rapporto della Fondazione sviluppo sostenibile ha rivelato che la qualità dell’aria nel nostro Paese è tra le peggiori tra i grandi stati europei.
Molti Paesi Europei come la Francia, la Germania, la Svizzera e l’Austria hanno da tempo dato priorità ai trasporti su rotaia anziché su strada.
Traporti su rotaia.
Dai dati forniti da Legambiente sappiamo che si spostano su rotaia
il 22 per cento delle merci tedesche, il 24 per cento di quelle
francesi, il 38 di quelle svedesi e ben il 50 per cento di quelle
svizzere. A confronto il 9 per cento dell’Italia è un dato
imbarazzante, anche perché si coniuga con il 72 per cento
totalizzato dalle merci che viaggiano lungo strade e
autostrade.
Nessuno come noi italiani quindi a impattare sull’ambiente, consumo
del territorio, ma anche in termini di inquinamento prodotto dai
gas di scarico e, purtroppo, di incidenti.
I danni ammonterebbero a 500 milioni di euro all’anno.
Quali soluzioni adottare perché il costo del sistema di
trasporto italiano non intacchi ulteriormente il già pesante
bilancio complessivo del nostro paese?
Per correggere questa tendenza occorrerebbe investire sulla
tecnologia adeguata: mettere i vagoni in rete, creare convogli
più lunghi e più veloci, aumentarne la
flessibilità.
A questi obiettivi cercherà di rispondere il progetto Its
(Intelligent Transport System) preparato per le Ferrovie da un
consorzio tra Sab, Wabco, Elsag e Nortel.
Si tratterebbe di eliminare, nell’arco dei prossimi 4 anni, dalle
strade italiane 8 mila Tir al giorno e puntare
sull’informatizzazione del sistema per eliminare i ritardi tecnici
e cronici che penalizzano in questo momento il trasporto su
rotaia.
Per esempio dotando vagoni e motrici di un computer di bordo con un
sistema GSM-GPS si consentirebbe l’esatta localizzazione del treno
e delle merci in modo da abbattere i tempi di preparazione e
carico/scarico dei convogli, sapendo in ogni istante in quali
vagoni c’è disponibilità per un ulteriore carico
lungo il tragitto. Aumentando la velocità media: dagli
attuali 46 chilometri l’ora a 60-80. Raddoppiando il volume delle
merci trasportate dalle attuali 304 tonnellate a 450 semplicemente
con treni più lunghi.
Il rapporto della Fondazione sviluppo sostenibile ha rivelato che la qualità dell’aria nel nostro Paese è tra le peggiori tra i grandi stati europei.
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