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La voglia di avventura spinge sempre più persone in luoghi incontaminati causando un grosso impatto sull’ambiente Turismo e biodiversità in relazione
Turismo e biodiversità sono sempre più legati e dipendenti tra loro. Tuttavia proprio l’industria turistica, per accontentare una domanda in perenne aumento, è divenuta una
delle principali cause della distruzione della biodiversità.
Le classiche mete turistiche vengono sostituite da luoghi inusuali, attraenti, meglio se difficilmente accessibili, come ghiacciai, steppe, deserti, barriere coralline…
Crescono le proposte di escursioni, arrampicate, percorsi per sci
estremo, snow-bord e traversate in kayak, che richiedono l’utilizzo
di aree che dovrebbero essere particolarmente protette.
Il crescente numero di turisti, con le loro molteplici
attività, comporta un impatto negativo sull’ambiente,
soprattutto nelle aree ecologicamente contaminabili, dove
attrezzature e infrastrutture consumano il territorio, creando
danni ambientali come cementificazione, inquinamento, rumore ed
esaurimento delle risorse.
È evidente che, qualunque angolo incontaminato del mondo,
nello stesso momento in cui accoglie i turisti in questo modo, si
trasforma, cambia, diventa un’altra cosa. E all’industria
turistica, dopo aver danneggiato in maniera irreversibile le
bellezze naturali che cercava di sfruttare, non resta che spostarsi
alla ricerca di nuove aree incontaminate.
Da queste considerazioni nasce l’ecoturismo: un modo di intendere i
viaggi e le vacanze come godimento delle risorse del patrimonio
naturale e delle tradizioni, senza arrecare alcun impatto sulla
natura e sugli usi e costumi del luogo.
Perché il turismo abbia un impatto positivo anziché
negativo sull’ambiente è necessario che il suo sviluppo sia
pianificato in modo corretto. La popolazione locale deve essere
coinvolta nella pianificazione e deve avere la certezza che
trarrà benefici anche a lungo termine da questo
sviluppo.
L’ecoturismo porta in sé la potenzialità per la
conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica,
non solo nella concezione di viaggio ecologicamente compatibile, ma
soprattutto perché orientato al naturalismo e
all’osservazione della natura.
L’industria del turismo dovrebbe servire, oltre che alla rinascita
economica, anche per ricavare le risorse e per creare le condizioni
affinché si realizzi una vera salvaguardia del territorio:
facendo crescere nelle persone la consapevolezza del valore della
biodiversità e contribuendo nel contempo allo sviluppo
locale e regionale.
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