
Un’insegnante è stata licenziata per aver fatto leggere in classe la versione illustrata del diario di Anna Frank, l’adolescente ebrea perseguitata dai nazisti che è uno dei simboli dell’Olocausto.
L’instant messaging è quello che fa per voi. Un sistema di scambio di messaggi e file che utilizza software in grado di rilevare quanti e quali utenti registrati al servizio si trovano online.
Per prima cosa bisogna scaricare dalla Rete un programma di instant
messaging . La scelta è ampia. Icq (leggi “I seek You”, in
italiano “io ti cerco”) è forse il più completo, sia
come numero di utenti registrati, sia come quantità di
opzioni. Yahoo! Messenger, C6 di Virgilio, Liberi Tutti, Msn
Messenger e AOL Instant Messenger sono, invece, molto più
semplici da usare e forse più immediati. Odigo è il
più interessante, prima di tutto, perchè è
compatibile con gli altri programmi, in secondo luogo,
perchè offre funzioni più avanzate, come la
possibilità di rilevare la presenza di altri utenti
all’interno di una pagina Internet e di iniziare con questi una
sessione di chat.
Una volta ultimato il download e scelto il nickname (il soprannome
elettronico), non rimane altro che crearsi una lista di amici che
utilizzano lo stesso tipo di programma e, in un clic, ecco aprirsi
le porte del cyberspazio. Si stima che ogni giorno solo sulle reti
americane vengano inviati più di 100 milioni di instant
messaging, la maggior parte dei quali viaggia su reti aziendali. A
causa della semplicità di installazione e della
facilità di utilizzo che caratterizza questi software, i
sistemi informatici delle aziende sono diventati più
vulnerabili, tanto da convincere i vertici di alcune di queste a
impedirne l’utilizzo.
“Le imprese che producono questi software hanno messo in secondo
piano la sicurezza per renderne semplice e veloce l’impiego – ha
dichirato a Usa Today Dan Ingevaldson, analista della
società di ricerca Internet Security Systems -. Questa
situazione potrebbe aprire le porte a hacker e cracker”.
Luca Bernardelli
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