Un microbo in aiuto dei malati di Aids

Sembra che un virus innocuo, scoperto nel 1995 e trasportato da decine di milioni di persone in tutto il mondo, prolunghi la vita delle persone affette da Aids.

Il microbo, chiamato “GB virus C” (dalle iniziali del chirurgo che
per primo isolò il virus), diminuisce la mortalità,
rallenta i danni al sistema immunitario, in pratica si comporta
come un farmaco specifico per il trattamento delle persone
infettate da Aids. Questo apre una nuova finestra sulle possibili
terapie per questa malattia. Un immunologo tedesco che ha
partecipato alle ricerche, sostiene che la scoperta è stata
del tutto inattesa ed afferma: “Non sono a conoscenza di nessuno
studio che abbia mostrato una tale protezione da una seconda
infezione, sul decorso di una infezione diversa e
preesistente”.

Tuttavia permane il mistero di come il “virus GB C ” dia i suoi
benefici effetti, anche se gli esperti indicano due principali
spiegazioni, ossia che il virus potrebbe sopprimere direttamente la
proliferazione dell’Aids e quindi stimolare il sistema immunitario
al punto da combattere con più efficacia la malattia.

Esiste però una terza e forse più remota spiegazione,
ovvero che questo virus GB C non abbia un effetto diretto, ma si
trovi semplicemente e più comunemente in pazienti con Aids,
che sono sopravvissuti più a lungo per altre ragioni.
Dato che le scoperte non hanno avuto una applicazione clinica
diretta, per il momento sarebbe meglio, come afferma il dr. Daniel
Diekema, fisico, non pronunciarsi definitivamente su questo
argomento. Né è da consigliare ovviamente
che le persone si infettino spontaneamente con questo virus, che
viene trasmesso – afferma sempre il fisico- attraverso il sangue e
il rapporto sessuale, come accade per l’Aids.

Il virus GB C è stato isolato per la prima volta negli anni
’60 quando un chirurgo di Chicago sviluppò una epatite di
causa ignota. Tuttavia il virus in questione non ha mai causato
epatite e sembra che non abbia effetti dannosi. Anche il Food and
Drug Administration non richiede alle banche di sangue di fare dei
test per questo.
Le ricerche hanno dimostrato che tanto più è alta la
quantità di GB virus C nel sangue del paziente, tanto meno
si riscontra l’Aids.
Proprio come fosse un virus… alla ricerca di una malattia!
Possiamo solo augurare e augurarci che le ricerche e i test
proseguano e ci offrano a breve ancor più grandi e benefiche
sorprese .

Cristina Bassi

 

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