Australia e Tuvalu confermano l’intenzione di adottare il primo trattato al mondo che concede asilo climatico. Ma c’è ancora un ostacolo da superare.
Una costituzione più ecologica per l’Europa
A Bruxelles sta prendendo forma la nuova costituzione europea. Tra i diritti fondamentali dei cittadini dell’Ue dovrebbe figurare anche quello di vivere in un ambiente integro. Le associazione ambientaliste, però, parlano di un passo indietro.
In questi primi mesi del 2003 sono stati proposti i primi 16
articoli della futura costituzione, chiamati “struttura
costituzionale”. Attualmente è in via di definizione la
seconda parte dove vengono stabilite “le politiche dell’Unione e la
loro attuazione”. Completare l’unione economica e sociale con
quella ambientale è importante, perchè così si
avrà anche in questo settore un punto di riferimento e uno
strumento giuridico valido per sviluppare e mantenere una politica
ambientale europea. Tony Long, Direttore dell’Ufficio Politiche
Comunitarie del Wwf a Bruxelles, sostiene che se non viene fatto un
lavoro innovativo “la Convenzione mancherebbe un’opportunità
davvero unica di dotare l’Unione Europea di un quadro legale
mondiale nella realizzazione dello sviluppo sostenibile”.
Molte associazioni ambientaliste criticano ciò che è
stato definito nei primi 16 articoli, parlano addiritura di un
passo indietro rispetto agli accordi e trattati già
esistenti. Dal momento che il lavoro è ancora in atto,
c’è la speranza che con degli emendamenti si possano fare
miglioramenti.
Così quando nel articolo 3 si parla di sviluppo sostenibile,
l’ambiente non è neppure menzionato con una parola: “… per
un’Europa improntata a uno sviluppo sostenibile basato su una
crescita economica equilibrata e la giustizia sociale, in un
contesto di mercato unico libero…”.
Più avanti l’argomento appare, ma secondo l’associazione
internazionale “Amici della Terra” in posizione marginale: “Essa
promuove la coesione economica e sociale, la parità tra
donne e uomini e la protezione ambientale e sociale, e coltiva il
progresso scientifico e tecnologico, ivi compresa la scoperta
spaziale.”
Nell’articolo 11 vengono analizzate le Competenze esclusive che
esercita l’Unione Europea, ed ecco che tra queste figura anche “la
conservazione delle risorse biologiche del mare nel quadro della
politica comune della pesca”. E’ il frutto del lavoro fatto
nell’ultima legislazione da Franz Fischler, commissario europea
della pesca.
Sotto competenze condivise tra l’Unione e gli Stati membri figurano
tra l’altro agricoltura e pesca, trasporti, reti transeuropee,
energia, politica sociale, coesione economica e sociale e ambiente.
Da notare che l’energia è menzionata tra le competenze
condivise, il che significa che l’Ue intende cominciare una
politica energetica comune.
L’ambiente è in una posizione marginale, critica Martin
Rocholl, direttore dell’Ufficio Europeeo degli Amici della Terra.
Inoltre i requisiti necessari alla tutela ambientale dovrebbero
integrarsi in ogni settore politico, continua, e non rimanere una
formula isolata. E invita tutti gli ambientalisti a non abbassare
la guardia nei prossimi mesi. Entro l’estate, infatti, l’abbozzo
della seconda parte della costituzione europea sarà
pronta.
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