
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
Davanti alla fiera del libro di Francoforte la tenda di Greenpeace con accanto il tronco di un grande albero secolare: un’installazione simbolica per far vedere la provenienza della carta. Anche Greenpeace presenta un libro, per indicare come evitare di usare carta “ammazzaforeste”.
Si tratta naturalmente di una carta che non è prodotta con
le fibre di alberi secolari. Non si può più perdere
tempo nel mettere fine a un’insensata e selvaggia deforestazione,
perchè ormai soltanto il 20% delle foreste primarie sono
rimaste intatte. E’ evidente che nessuna casa editrice desidera di
peggiorare ulteriormente la situazione. Ma come si deve muovere
l’editore per trovare la carta giusta? Greenpeace, dopo aver
lanciata l’iniziativa “Scrittori ed editori per le foreste
primarie”, ha pubblicato adesso questo libro, un manuale tecnico,
dal taglio molto pratico, che dà indicazioni utili a
proposito. Lo ha presentato l’8 ottobre, in occasione della Fiera
del libro di Francoforte, ma si trova anche su Internet.
Il consumo di carta aumenta senza arrestarsi, e la maggior parte
viene usata per imballaggi, che in molti casi potrebbero essere
evitati, si pensi alle innumerevoli confezioni di cartone in cui
sono avvolti i tubetti di creme, lozioni e dentifrici. Secondo il
Worldwatch Institute nel 1997 è stato consumato 6 volte
più carta che nel 1950. Negli stati industrializzati ogni
persona consuma circa 164 chili di carta all’anno (nei paesi non
industrializzati 18 chili). Tutt’oggi molta cellulosa proviene
dalle foreste primarie o da situazioni di disboscamenti selvaggi
(p.e. dalla Russia).
In Canada, dove è nata la campagna anti-deforestazione,
già 35 case editrici, tra cui “Random House” e “Penguin”,
hanno mostrato che un’alternativa non solo è possibile ma
anche economicamente sostenibile. 3 milioni di libri (tra cui
“Harry Potter e l’Ordine della Fenice”) sono stati stampati su
questa carta che non comporta la distruzione delle foreste. Per
fare questo le case editrici hanno adottato politiche di
approvvigionamento di carta adatta, ovvero carta riciclata con alte
percentuali di post-consumo prodotte con tecnologie pulite, oppure
carta certificata FSC che garantisce una provenienza da una buona
gestione forestale.
La guida pubblicata da Greenpeace ha lo scopo di fornire alle
aziende di tutto il mondo indicazioni su come adottare le stesse
strategie collaudate dalle aziende canadesi. Tra le altre cose
fornisce un modello di politica degli acquisti per gli editori e il
modello di lettera per le cartiere, inoltre pubblica indirizzi di
fornitori italiani ed europei di carta ecologica.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
In Russia si vuole autorizzare l’abbattimento di oltre 762 ettari di foresta. Le ruspe, oltre al turismo di massa, sono l’ennesima minaccia al fragile ecosistema del Bajkal, che contiene il venti per cento dell’acqua dolce non congelata di tutto il Pianeta.
Una mappa del Guardian mostra come l’inquinamento dell’aria in Europa sia diffusissimo. La Pianura Padana tra le aree peggiori in assoluto.
Nove giudici si sono espressi contro il marco temporal, la legge che avrebbe tolto il diritto dei popoli indigeni a vivere sulle loro terre.
Arriva anche in Italia una proposta di legge per il reato di ecocidio. Jojo Mehta, fondatrice di Stop ecocide International, spiega perché è essenziale.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
L’università Queen Margaret di Edimburgo ha annunciato la scoperta di una sostanza in grado di sostituire l’olio di palma.
L’ong African parks ha acquistato il più grande allevamento di rinoceronti bianchi del mondo e ha deciso di reintrodurli nel loro ambiente naturale.
Il Sinodo dei Vescovi che si terrà a ottobre compenserà le proprie emissioni di CO2 con il supporto del progetto Impatto Zero di LifeGate.