
Il 29 settembre è la Giornata della consapevolezza delle perdite e gli sprechi alimentari. Facciamo il punto sui numeri del fenomeno, sulle cause e sulle soluzioni antispreco. A partire dalla spesa.
Riso basmati fragrante allo zafferano con semi e spezie.
Gr 300 di riso basmati profumato della migliore qualità
Gr 50 di burro di panna
Gr 30 anacardi o mandorle pelate
Gr 30 uvetta
Radice di zenzero fresca
Zafferano (italiano, è il migliore) in pistilli
Curcuma
Cumino in polvere e semi
Curry Madras (hot o mild a seconda del gusto)
Cannella in bastoncini
Foglie di lauro
Assafetida (hing un lattice reso polvere dall’odore forte,
agliaceo) se la trovate e vi incuriosisce
Sale rosa (è un sale pachistano finissimo e odoroso) o fior
di sale
Innanzitutto fatelo solo se vi piace, se siete tranquilli, se avete
veramente voglia di divertire voi stessi e vi dà gioia
pensare che ciò che preparerete darà forza e
leggerezza ai vostri commensali…
Quindi prendete il burro e scioglietelo a fuoco lentissimo in un
pentolino. Quando la caseina del burro affiorerà sotto forma
di crosticina schiumosa e biancastra toglietela con un cucchiaio o
un colino. Deve rimanere un liquido profumato color oro: ecco il
vostro ghee, il burro chiarificato che usa tutto l’oriente per
cucinare. (Perché si conserva anche a temperatura ambiente,
ha un punto di fumo più alto ed è più
digeribile).
Se volete conservarlo preparatene 500grammi – lasciatelo
consolidare e togliete l’acqua formatasi sul fondo, riponetelo in
un barattolo chiuso e mettetelo comunque in frigorifero; se vi
capita di passare per un tempio indù davanti a una simpatica
statua di Ganesh l’elefantino sacro, portatevi un po’ di ghee
ridotto a pallini e lanciateglielo addosso come si fa con il riso
degli sposi, lui sarà contentissimo e vi farà
guadagnare molto…
Ora lavate il riso: è un esperienza sacralizzante, milioni
di persone nel mondo lo fanno ogni giorno, tutti i cinesi, i
giapponesi e gli indiani rimestano riso in un recipiente alto,
sotto l’acqua corrente fino quando l’amido se ne va del tutto e
l’acqua diventa trasparente. Scolatelo e mettetelo in una pentola
solida ricoprendolo di nuovo d’acqua fino a coprirlo per due dita
(o calcolando il doppio del riso), aggiungete i pistilli di
zafferano, incoperchiate e mettete su un fuoco dolce per circa 12
minuti, quindi spegnete e lasciate asciugare i riso per altri 10
minuti.
Ammollate l’uvetta in poca acqua.
Nel frattempo tostate leggermente in una padella antiaderente gli
anacardi o le mandorle
Ed ora le spezie: mettete il burro in una padella capiente,
antiaderente e solida, lasciatelo diventare caldo e gettatevi
dapprima tutte le polveri colorate (curcuma, curry, cumino) e
quando sfrigoleranno audacemente aggiungete i semi di cumino, lo
zenzero grattugiato, la cannella e l’assafetida, le foglie di
alloro e l’uvetta, infine i semi tostati: il tutto deve essere una
sferzata per le narici, una gioia per lo spirito, il letto
profumato pronto ad accogliere ed avvolgere il vostro riso che nel
frattempo sarà al punto giusto per essere saltato
velocemente in questo saporoso intingolo…
Il riso è pronto: i chicchi devono essere vicini ma ben
distinti, irrorati di burro e spezie, inframmezzati da uvetta
dorata, quando qualcuno lo assaporerà in bocca deve
incontrare la durezza cedevole dell’anacardo che si sposa con la
dolcezza del riso, deve sorprendersi con il carattere del curry e
ritrovarsi nello zafferano…
… da una dieta per la beatitudine
Giulia Tommasi
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