Una tisana che scoppia di salute

Una volta raccolte, le piante devono essere preparate e conservate nel modo giusto dopo averle pulite a dovere. Un ottimo metodo per ottener una tisana

Se anziché l’estrazione abbiamo scelto l’essiccazione, la
prima cosa da fare è tagliare grossolanamente il raccolto e
distribuirlo in strati sottili su cassette di legno rivestite di
fogli di carta porosa (ottima quella dei sacchetti del pane). Il
tutto va sistemato in un luogo areato ma non ventoso, al riparo da
sole, polvere, inquinamento e umidità. Durante i pochi
giorni necessari all’essiccazione, il materiale va spesso mosso e
rivoltato.

A processo avvenuto, le piante essiccate vanno riposte in sacchetti
di tela o di carta, su cui indicheremo il contenuto, la data e il
luogo di raccolta. Il prezioso contenuto va conservato in un luogo
fresco e asciutto, per non più di un anno. L’ideale è
consumarlo in tempi brevi, perché, a meno che non si tratti
di una pianta particolare che richiede un periodo d’invecchiamento,
le proprietà salutari svaniscono col passare dei mesi.
Spesso si trovano in commercio vecchie partite, la cui efficacia
è irrimediabilmente compromessa.

Siamo giunti così al momento della preparazione della
tisana. Con questa parola s’intende l’estratto acquoso di una o
più erbe. Per cominciare, la pianta medicinale dovrà
essere sbriciolata (non polverizzata), operazione che facilita la
liberazione dei principi attivi. Di solito si preparano tisane a
base di una sola erba oppure di due o più varietà ad
azione sinergica, cioè capaci di potenziarsi a vicenda. La
scelta dei componenti non è affatto semplice e richiede
esperienza e preparazione.

I metodi di estrazione più utilizzati sono l’infuso e il
decotto. Il primo si ottiene versando acqua bollente sul preparato
inumidito e aspettando tra i dieci e i venti minuti. Per preparare
un decotto, si lasciano macerare le piante in acqua fredda per
10-60 minuti, quindi le si porta lentamente ad ebollizione. La
cottura dura altri dieci minuti. Infusi e decotti devono essere
filtrati con un colino, dopodiché è finalmente il
momento di sorseggiare la tisana, magari dolcificata da un
cucchiaino di miele.

Franco Ferrario

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