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Sandy non è stato l’unico evento meteorologico estremo che si è abbattuto sul pianeta. I climatologi non hanno dubbi, l’intensità dei fenomeni climatici è aggravata dal riscaldamento globale.
Mentre l’uragano Sandy colpiva le coste orientali degli Stati
Uniti causando 33 vittime, lasciando più di otto milioni di
persone senza elettricità e provocando milioni di dollari di
danni, dall’altra parte del globo un altro evento estremo colpiva
le Filippine causando 24 vittime. Il suo nome è Son Tinh ed è stato classificato come
una tempesta tropicale debole. Anche in questo caso inondazioni e
smottamenti hanno messo a dura prova la popolazione.
Questa è solo una delle notizie che non hanno trovato
lo spazio adeguato in questi giorni sui mezzi d’informazione,
impegnati a seguire da vicino l’evolversi della situazione in New
Jersey. L’altro fatto che sta mettendo a dura prova il silenzio
sulla questione climatica dei candidati alla presidenza americana
è che secondo climatologi e centri di ricerca come il
National center for atmospheric research (Ncar), Sandy è
stato un fenomeno naturale la cui intensità è stata aggravata per un
10-15 per cento dalle conseguenze del riscaldamento
globale.
Precipitazioni
Gli scienziati sono concordi nell’affermare che il global
warming aumenta l’umidità in atmosfera causando maggiori
precipitazioni. Il meteorologo Greg Holland dell’Ncar non ha dubbi
nel sostenere che “tutti gli eventi caratterizzati da forti piogge,
incluso Sandy, hanno in sé un contributo fornito dai
cambiamenti climatici e il livello di questo contributo
aumenterà in futuro”.
Temperatura degli oceani
A settembre la temperatura dell’Atlantico è stata la
seconda più alta di sempre (dopo quella del 2003) con circa
1,2 gradi in più rispetto alla media del periodo. Un oceano
più caldo carica gli uragani di maggiore potenza. Da qui la
straordinaria forza di Sandy nonostante fossimo in autunno. A
questo va aggiunto un altro elemento: essendo fine ottobre,
l’uragano ha tratto forza anche dalla differenza di temperatura tra
oceani e atmosfera che normalmente alimenta i cicloni invernali
creando un ibrido unico.
Aumento del livello dei mari
L’ultimo fattore è l’aumento del livello dei mari
causato dallo scioglimento dell’Artico e quindi conseguenza diretta
del riscaldamento globale. Negli ultimi anni il livello è
aumentato di oltre 3 mm all’anno. Fenomeno che secondo Kerry
Emanuel, climatologo del Massachusetts institute of technology,
porta inevitabilmente a inondazioni delle coste sempre più
frequenti perché “l’innalzamento dei mari sta ponendo gli
edifici costruiti in passato troppo vicini all’acqua”. In un luogo
dove non avremmo mai costruito nel secolo scorso.
Senza tutti questi fattori, l’uragano Sandy non sarebbe stato tale. Ecco
perché è possibile parlare, come sostenuto da
Greenpeace, di un “evento meteorologico estremo
indotto dal cambiamento climatico”.
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