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USA: carne e latte agli ormoni, la Food and Drug Administration si muove. Al contrario.
In America del Nord, lo sappiamo, è consentito somministrare
a mucche e buoi ormoni, naturali e sintetici, per gonfiare la carne
o aumentare la produzione di latte.
Una pratica proibita per legge in Europa.
Fa del male agli animali. Gli ormoni hanno un effetto devastante
sulle mammelle delle mucche, l’aumentata produzione di latte
provoca infiammazioni, bruciori, mastiti. Causa malesseri, come il
doping. C’è di più. Ci sono ormoni transgenici. Le
mucche non sono bombardate “solo” di dosi massicce di ormoni che
hanno già naturalmente nel sangue, ma anche di rBST,
Somatotropina Bovina ricombinante, un ormone sintetico
geneticamente manipolato.
Fa male anche alla salute umana: il comitato veterinario dell’UE ha
ripetutamente sottolineato i pericoli di queste sostanze,
cancerogene e pericolose per il sistema endocrino e
cardiocircolatorio, specie per i bambini, e per le quali non si
può nemmeno stabilire una soglia di sicurezza: sono nocive
anche a dosi infinitesimali.
In Europa l’importazione di carni e latte made in USA è
vietata (anche se ciò causa tonanti lamentele da parte degli
americani). Lì, comunque, fino a oggi gli allevatori e i
produttori di latte che sceglievano di non propinare ai bovini
sostanze dopanti lo dichiaravano sul cartone, in etichetta:
“hormone-free”, cioè senza ormoni.
Ecco che interviene la FDA, la Food and Drug Administration, l’ente
federale che controlla farmaci e cibo.
Cosa fa, regola l’uso di ormoni? Li proibisce?
No. Proibisce di scrivere “hormone-free” sul latte. La motivazione
è che il latte non può essere etichettato
hormone-free perché tutto il latte ha un contenuto di ormoni
biologicamente presenti.
“L’FDA ha il dovere di far sì che vengano fornite
informazioni veritiere ai consumatori”, ha dichiarato il
Commissario FDA, dr. Mark McClellan. No comment.
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