
Caldo, umidità, assenza di vento e minime notturne elevate: una combinazione che accentua l’insofferenza all’afa. Per contrastarla bastano semplici “correttivi” dietetici e (veloci) trattamenti idroterapici fai da te.
Lutero non si vede, eppure a suo modo si sente, perchè non manca di dare segno di sè. E? Il tramite di un orologio biologico
L’utero, questo
piccolo grande organo non è solo un viscere pelvico, ma una
vera culla materna, una stigmate femminile invisibile che rende
donne a tutti gli effetti. Come spiegare
questo attaccamento? Questo organo è invisibile, è
un’idea mentale che nutre un affetto biologico.
Lutero non si vede, eppure a suo modo si sente, perchè non
manca di dare segno di sè. E? Il tramite di un orologio
biologico a ritmo preciso che scandisce momenti importanti: la
prima mestruazione apre le porte alla vita adulta, l?ultima ci
consacra alla maturità.
Ogni mese il sangue mestruale torna a dire che tutto funziona, che
la vita dona fertilità, bellezza, piena
capacità sessuale. Durante la
gravidanza cresce come grande custode e restituisce
con furore e strepiti il dono eterno della vita che si rinnova.
Yin e Yang: distendersi e fare il
centro su sé stessi, riempirsi e nutrire. Poi contrarre e
liberare fiato, sangue, energia e vita. Per questo la
malattia dell?utero è una vera malattia del femminile.
Perdere il ritmo mestruale, aprire il flusso a sfoghi emorragici,
trattenere il sangue e saltare la cadenza sono piccole spie di un
femminile emotivo che soffre…
Sviluppare fibromi, lasciare che l?utero cresca fuori misura sono
sintomi di una storia femminile da riconsiderare, di una sofferenza
che varca la soglia e sconfina: una casa grande, un nido
ipertrofico che accoglie gli altri, che porta carichi, un cuore che
ha posto per tutti e che inevitabilmente soffre e si
indebolisce.
Cure ormonali drastiche, bisturi e alta chirurgia sono una
possibilità di cura ma non conducono da sole a un percorso
di guarigione completa.
Fare la pace con un femminile straripante e inquieto
è l?unica strada verso una nuova armonia.
Ritrovare nell?utero il grande significato di luogo di accudimento
è un modo per tornare a crescere, per proteggersi, per
amarsi e per
accudire innanzitutto sé stesse.
Non credo di sbagliare a
credere che l?utero sia un grande mantice emotivo, capace di
contrarre e distendersi, di respirare. Il
soffio di questo respiro è una piccola anima del femminile.
Una piccola anima che nutre, invisibile e potente, l?anima
grande delle donne.
D.ssa
Stefania Piloni
Ginecologa e Omeopata, terapista
LifeGate
Docente di Medicina Naturale
presso l?Università di Milano
articolo pubblicato su
LifeGate magazine n.24
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