Vendemmia 2004

Secondo le prime valutazioni sulla vendemmia, il 2004 sarà un annata buona per il vino italiano.

Secondo l’analisi del direttore di Assoenologi, Giuseppe
Martelli, che ha presentato giovedì 14 ottobre i risultati
definitivi della vendemmia 2004 a Verona, si tratta di una
vendemmia tornata finalmente normale, per tempi di maturazione,
grande qualità e quantità.

Le premesse per firmare un’eccellente produzione, d’altra parte,
c’erano tutte: ciclo vegetativo regolare, accumulo lento e
costante, equilibrio nei componenti del grappolo, giusta resa tra
uva e vino. Occorreva, però, che settembre decorresse nel
modo più opportuno, con giorni di sole, qualche pioggia e
una buona escursione termica notturna. Condizioni che si sono
verificate in quasi tutte le zone vitivinicole italiane.

I riscontri di cantina – spiega Martelli – danno vini bianchi
caratterizzati da estrema finezza e da un’esuberante freschezza,
avvalorata da intensi profumi ed aromi; per i rossi siamo ancora
alle previsioni, visto che molte uve stanno per essere o sono state
appena vendemmiate, ma i presupposti per avere ricchezza di
struttura, tipicità varietale, equilibrio ed ampiezza di
evoluzione, ci sono tutte”. Anche sotto il profilo quantitativo la
vendemmia offre notevoli soddisfazioni.

Questa situazione ha creato i presupposti per un incremento
della produzione sul 2003, quando si registrarono 44,1 milioni di
ettolitri di vino, tra le peggiori vendemmie degli ultimi 50 anni”.
Oggi si calcola un aumento non inferiore al 20% in linea con la
media quinquennale (1999/2003) che si attestava sui 50,6 milioni di
ettolitri di vino. E questo dato trova riscontro nella produzione
di 72/74 milioni di quintali di uva che, applicando l’indice di
trasformazione del 73%, danno una produzione di vino pari a 53
milioni di ettolitri che, dopo due anni di scarsa produzione,
riporta quasi ai valori della media decennale di 53,5
ettolitri.

Franco Ziliani
www.winereport.com

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