
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
Grazie ad una nuova applicazione, la città di Venezia sarà la prima in Italia ad utilizzare la banda larga accoppiata ad applicazioni tecnologiche.
Grazie alla nuova rete wi-fi realizzata dal Comune, a copertura
dell’intero territorio cittadino e alla collaborazione con IBM,
è partito questo nuovo progetto pilota, basato sulla
tecnologia mobile, che farà di Venezia la prima città
italiana ad utilizzare la banda larga accoppiata ad applicazioni
tecnologiche.
I visitatori in possesso di un cellulare abilitato potranno
interagire con sensori passivi, già posizionati
dall’Associazione della Guide Turistiche di Venezia in alcuni punti
strategici della città: così, semplicemente scattando una
fotografia dell’edificio o del monumento con il proprio cellulare,
i visitatori attiveranno il sistema ricevendo subito indicazioni
specifiche.
“Con più di 20 milioni di visitatori l’anno – spiega Michele
Vianello, Vice Sindaco di Venezia – una delle più famose
città del mondo deve anche confrontarsi quotidianamente con il
crescere dell’inquinamento, l’aumento della pressione su un
ecosistema fragile e la necessità di gestire un flusso
continuo dei visitatori. Ci auguriamo che il progetto TagMyLagoon,
realizzato con IBM, ci aiuti ad affrontare e vincere alcune delle
sfide per noi più impegnative e renda la città di Venezia
più efficiente, utilizzando l’infrastruttura esistente e
ottimizzando le risorse di cui disponiamo”.
La fase pilota del progetto lagunare durerà tre mesi,
estendendosi quindi fino al 3 ottobre. Da quella data, IBM e la
città di Venezia analizzeranno i risultati ottenuti valutando
la possibilità di estensione temporale dell’iniziativa.
“È in luoghi unici come Venezia che la tecnologia può
davvero fare la differenza garantendo benefici in termini di
qualità della vita e aiutando la promozione del patrimonio
storico e artistico – dichiara Luciano Martucci, Presidente di IBM
Italia – il tutto in modo economicamente conveniente”.
Queste, e altre soluzioni, testimoniano che è possibile avere
riscontri concreti e che ciò costituisce il primo passo verso
la creazione di vere e proprie Smart City.
Rudi Bressa
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