Vietnam. La principessa e il pescatore

Con delicatezza si racconta la guerra, l’amore, la diaspora, la speranza sullo sfondo di un Vietnam reale e vagheggiato. Idealizzato e raccontato. Comunque lontano.

Nam e Lan si incontrano. Due ragazzini asiatici in mezzo a
tanti europei, seduti l’uno accanto all’altra sul traghetto. E’un
caso? Entrambi stanno per trascorrere una vacanza studio in
Inghilterra. Lan (che in vietnamita significa orchidea) è
timida, maldestra, imbranata e goffa. Si rifugia nei suoi libri e
nei suoi silenzi. Nam è bello, sfrontato, tremendamente
affascinante, disinvolto. Lan, come da copione, ne è subito
attratta, ma a quanto pare lei per lui è una carissima amica
da proteggere, con amore fraterno, da chiamare “farfallina”, da
abbracciare e da far sentire sempre a casa. Tenero Nam, ma molto
riservato. Schivo e duro “era alla ricerca di qualcosa che non
avrebbe mai trovato, nemmeno se avesse esplorato ogni città,
ogni mare di questo mondo. Lo tormentava un dolore simile a un buco
nero, un luogo di tenebre e devastazione che lo inghiottiva
lentamente succhiando la sua voglia di vivere”.

 

Un’amicizia intensa, che continua anche dopo la vacanza
estiva. I due sembrano proprio inseparabili. Tra loro c’è un
gioco di storie che sembrano riflettersi e completarsi: entrambi
lontani dalla loro terra d’origine, entrambi vittima del senso di
colpa per aver evitato una situazione orrenda vissuta invece dai
genitori, la guerra del Vietnam e la guerra d’Indocina. Entrambi
nostalgici di un passato che non possono o non riescono a fare
loro. Silenzi, storie raccontate a metà, verità
nascoste, leggende. Sogni di adolescenti. E un quaderno. Quello che
Nam lascerà a Lan prima di fuggire. Perché?

 

Minh Tran Huy è una giovane scrittrice, nata a Parigi
da genitori vietnamiti che in questo libro riesce a mettere molto
di sé e della propria vita, facendo rivivere attraverso i
personaggi di Nam e Lan le contrastanti emozioni che animano la
seconda generazione. Con delicatezza l’autrice racconta la guerra,
l’amore, la diaspora, la speranza. Simpatica l’appendice “Il mondo
di Lan, tra principesse, pescatori e lungosenna”, in cui vengono
spiegati alcuni concetti che ricorrono nel libro: favole, miti,
leggende, usi e costumi vietnamiti, le tradizioni, la musica che
ascolta Lan.

 

Una storia di amore ricordata a Parigi sullo sfondo di un
Vietnam reale e vagheggiato. Idealizzato e raccontato. Tra romanzo,
leggenda, verità e storia.

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