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Le balene possono stare tranquille ancora per un po’. E’ stata respinta la proposta giapponese di eliminare il santuario dei cetacei dell’Oceano Australe.
Particolarmente soddisfatto il Ministro delle Politiche agricole
e forestali Gianni Alemanno a seguito della decisione presa ieri
dalla Commissione Internazionale Baleniera (International Whaling
Commission), con la quale (con 30 voti contrari, tra cui l’Italia,
e 19 a favore) è stata respinta la proposta del Giappone di
eliminare il santuario per la tutela dei cetacei dell’Oceano
Australe, estendendo la validità del santuario fino al
2014.
“Riteniamo che i santuari siano fondamentali strumenti di tutela
dei cetacei. Per questo – ha concluso Alemanno – il Governo
Italiano ha fortemente voluto il santuario Pelagos nel
Mediterraneo, il primo nel suo genere nell’emisfero
settentrionale”.
Nonostante i mari siano protetti solo per il 0,5% della loro
superficie, i santuari sono un pilastro per la salvaguardia dei
cetacei e per lo sviluppo di attività economiche alternative
come il whale-watching. Come il Santuario Pelagos dell’Alto Tirreno
sta dimostrando.
Anche se la maggioranza dei membri dell’IWC è consapevole
dell’enorme funzione che hanno i Santuari, purtroppo i numeri per
istituirne dei nuovi non sono ancora sufficienti, come ha
dimostrato il voto espresso dai delegati (26 contrari tra cui
alcune “new entry” come Mauritania e Tuvalu, 21 favorevoli, tra cui
l’Italia, e 4 astenuti) sulla proposta di Nuova Zelanda e Australia
di istituire il Santuario del Sud Pacifico.
Stesso scenario anche per la proposta del Brasile, sostenuta dal
Presidente Lula attraverso un messaggio inviato prima del meeting
ai delegati, avanzata per il quinto anno consecutivo di istituzione
di un’area marina protetta per le balene lungo le coste di Brasile
e Argentina. Anche in questo caso non si è ottenuta la
maggioranza necessaria (il 3/4 dei voti) all’istituzione dell’area
protetta: 26 a favore, 21 contrari e 1 astenuto.
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