Nel mondo ci sono troppi rifiuti e le stime parlano di un aumento del 70%  da qui al 2050.

Non ce lo possiamo permettere.

Per fortuna  le tecnologie per  il riciclo si stanno evolvendo:

mai sentito parlare di distretti circolari verdi?

Quali?

Per distretto circolare si intende una piattaforma tecnologica e industriale che integra diverse tecnologie di chimica verde ed economia circolare.

Prima di tutto  le plastiche.

Ecco alcune tecniche per dare una seconda vita a quelle plastiche difficili da recuperare e destinate all’incenerimento.

L’upcycling

che è il riciclo meccanico di qualità di materie plastiche attraverso la selezione per polimero e per colore: i polimeri riciclati di alta qualità servono a genere  nuovi oggetti in plastica.

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Il riciclo chimico

che punta a recuperare carbonio e idrogeno contenuti nei rifiuti, ottenendo gas  e idrogeno circolari da riutilizzare  nei processi industriali o nei trasporti.

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La chimica verde

con cui si ottengono anche i cosiddetti biocombustibili, quali metanolo, etanolo  e ammoniaca, riducendo così l’impatto ambientale delle materie prime.

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Tutte queste tecnologie, insieme, costituiscono un distretto circolare verde.

Ci sono diversi progetti in fase di studio in Italia, da nord a sud. Hanno l'obiettivo di ottenere prodotti chimici “circolari” attraverso la conversione di rifiuti che non sarebbero riciclabili per via meccanica.