Un documentario che racconta la vita attorno ad una grande quercia attraverso gli occhi dei suoi abitanti. Un film per tutti dal 25 gennaio al cinema.
Willie Johnson, Skip James, J.B. Lenoir – L’anima di un uomo
Questo spazio oggi è dedicato al film “L’anima di un uomo”, dedicato alla musica del diavolo.
Willie Johnson, Skip James, J.B. Lenoir
L’anima di un uomo
La pellicola fa parte di un progetto guidato da Martin Scorsese
di 7 film dedicati al Blues nell’anno (il 2003) che il Senato
americano ha deciso di dedicare alla “musica del diavolo”.
Blind Willie Johnson: classe
1902, negro del Texas, cieco dall’età di 7 anni (la matrigna
gli gettò un acido negli occhi per vendicarsi del padre). Fu
un musicista di strada (l’unico modo di guadagnarsi la vita) e un
virtuoso della tecnica “bottleneck”.
Iniziò la carriera cantando Gospel, la sua voce era
unica, un po’ rauca ma potente. Pare che una volta venne arrestato
per aver incitato a uno sciopero semplicemente stando in piedi di
fronte agli uffici doganali di New Orleans cantando un blues a
botta e risposta con la folla.
Le sue registrazioni datano fine anni Venti, poi venne la Grande
Depressione e Blind Willie Johnson non incise più a
continuando ad esibirsi come artista di strada. Morì nel
1947.
Skip James: classe 1902, negro
del Delta del Mississippi, una delle aree più depresse degli
Stati Uniti. La sua voce è acuta e altamente drammatica,
come le sue canzoni, suonate con una tecnica davvero
particolare.
Nel 1931 incise 26 brani per la neonata Paramount (allora era
ancora un mobilificio) in cambio del rimborso del biglietto del
treno e di un compenso di 40 dollari. Poi scomparve per oltre
trent’anni. Nel 1964 tre ricercatori di musica folk (tra i quali
Henry Vestin dei Canned Heat) lo andarono a ripescare in un
ospedale e lo fecero salire sul palco del Newport Folk
Festival.
Negli ultimi 5 anni della sua vita Skip James ebbe finalmente
una parte del successo che meritava e riuscì a incidere
nuovamente il suo repertorio con tecniche moderne e una voce
immutata.
JB Lenoir: classe 1929, negro del
Mississippi. Più giovane degli altri due, come Skip James
anch’egli cantava con una voce molto acuta. Rispetto agli altri due
però era più uomo di spettacolo e contemporaneamente
molto più politico nei suoi testi.
Iniziò con un Korea Blues che nel 1951, in un’America che
stava entrando nel Maccartismo, lo schierò subito sul
versante anti-militarista, così come, negli anni ’60, fece
Vietnam Blues. Altri temi toccati da JB Lenoir furono il razzismo
del Sud degli Stati Uniti (Alabama Blues, disco che non venne
stampato negli Stati Uniti) fino a citare esplicitamente il
Presidente in Eisenhower Blues (brano che gli valse l’intervento
dell’FBI per farlo ritirare dal mercato).
JB Lenoir morì prematuramente nel 1967 per le conseguenze
di un incidente stradale sottovalutato dai medici. Pochi mesi dopo
il bluesman inglese John Mayall gli dedicò una canzone,
contribuendo in parte a restituire a JB Lenoir la fama che
meritava.
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