David Bowie, l’uomo elefante

Il 23 settembre 1980 è già uscito da undici giorni nel Regno Unito Scary Monsters (And Super Creeps), album di inediti che arriva l’anno dopo Lodger, ultimo disco della trilogia berlinese. Il lavoro, per intenderci, è quello con Ashes To Ashes (ma non solo). Bene. Quello stesso 23 settembre, però, è importante per un altro

Il 23 settembre 1980 è già uscito da undici giorni nel Regno Unito Scary Monsters (And Super Creeps), album di inediti che arriva l’anno dopo Lodger, ultimo disco della trilogia berlinese. Il lavoro, per intenderci, è quello con Ashes To Ashes (ma non solo).

Bene. Quello stesso 23 settembre, però, è importante per un altro motivo per David Bowie: l’artista debutta infatti a Broadway in The Elephant Man. “Lo spettacolo teatrale è basato sulla vera storia di Joseph ‘John’ Merrick, l’uomo pietosamente deforme che nel 1884 il chirurgo Frederick Treves sottrasse a un circo nel quale veniva mostrato come attrazione e finì per diventare il beniamino della società alla moda e una sorta di pietra di paragone per l’Inghilterra vittoriana. La produzione teatrale, che precedeva il famoso film diretto da David Lynch nel 1981, era un adattamento a dir poco libero della vita di Merrick e il suo successo popolare era dovuto soprattutto al modo in cui seguiva una linea a metà strada tra simbolismo morale e sentimentalismo; a un certo punto Merrick esclama, ‘A volte penso che la mia testa sia così grande perché è piena di sogni’, mentre un altro personaggio dice di lui, ‘Cerchiamo di civilizzarlo in modo che possa riflettere meglio noi stessi’”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=CMThz7eQ6K0

 

“Lo spettacolo era andato in scena per la prima volta nel 1977 all’Hampstead Theatre di Londra dove, pur risultando un fiasco, aveva attratto l’attenzione del produttore americano Richard Crinkley che in seguito lo fece debuttare a New York, dove viceversa avrebbe riscosso unanimi consensi”. Bowie lo vide nel dicembre 1979 proprio a New York, quando era diventato un successo di primo piano, dal momento che il suo autore, il regista e gli attori avevano ottenuto una serie di riconoscimenti ufficiali. Il regista Jack Hofsiss decise poi di chiamare David Bowie per interpretare “L’Uomo Elefante” al posto dell’attore Philip Anglim che a un certo punto non avrebbe più ricoperto quel ruolo all’interno dello spettacolo.

Il debutto vero e proprio del Duca Bianco in The Elephant Man avviene il 29 luglio 1980 al Centre of Performing Arts di Denver. Una settimana lì e le quattro settimane successive al Black Theater di Chicago. Ora, però, è il momento di andare in scena a Broadway con un cast completamente diverso. La sera della prima, il 23 settembre, è un evento importante a cui partecipano tra gli altri Andy Warhol, Elizabeth Taylor, Brian Eno e William Burroughs e arrivano in aereo da Londra la madre di Bowie e Kenneth Pitt, il suo primo manager.

“L’incasso settimanale dello spettacolo di Broadway ebbe un’impennata e, nella terza settimana di presenza di Bowie, passò dal minimo di 61mila dollari registrato a settembre alla cifra record di 119mila dollari. Anche in Gran Bretagna l’interesse si mantenne alto e il 10 ottobre Friday Night And Saturday Morning della BBC mandò in onda alcuni estratti dello spettacolo e un’intervista con David condotta da Tim Rice (conduttore radiofonico e autore televisivo inglese, ndr)”.

Nonostante ciò, Bowie decise di diventare per l’ultima volta The Elephant Man il 3 gennaio 1981, non rinnovando più il contratto e cancellando inoltre anche il tour successivo per promuovere Scary Monsters (And Super Creeps). Per rivederlo in concerto bisognerà attendere il 1983 (per tutti i “virgolettati” ma non solo cfr. Nicholas Pegg, Bowie. Le canzoni, gli album, i concerti, i video, i film, la vita: l’enciclopedia definitiva, Arcana 2012)…

 

Roberto Vivaldelli & Leonardo Follieri

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