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Come farà Carlo III a diventare  il re ambientalista che molti si aspettano?

Ora, all’alba del suo regno, viene da chiedersi come farà Carlo III a diventare davvero il re ambientalista che molti si aspettano. In un mondo in cui leader e grandi imprenditori sembrano non voler ascoltare, costringendo gli attivisti a incollarsi a opere d’arte o bloccare il traffico nelle autostrade.

Se infatti da una parte l’eredità elisabettiana è quella di un atteggiamento understated (basso profilo), misurato e privo di enfasi, nelle circostanze pubbliche, la questione ambientale a oggi invece richiede una certa dose di interventismo.

 

Il vertice dei leader del Commonwealth nel 2013

Un assaggio di quella che potrebbe essere la nuova linea del sovrano è fornito dal discorso tenuto nel 2013 durante il vertice dei leader del Commonwealth, l’organizzazione di 56 stati quasi tutti accomunati dall’essere state colonie dell’impero britannico.

In quell’occasione Carlo III ha mosso un’aspra critica alle imprese “che non si prendono cura dell’ambiente” e ai negazionisti del riscaldamento globale. Un’esternazione particolarmente rilevante per la causa climatica, data la presenza di Australia e India, paesi ricchi di giacimenti di carbone e multinazionali pronte a sfruttare ogni minima risorsa fossile.

Sono molti altri però i gesti concreti e simbolici, personali e istituzionali, cha ha compiuto il re a favore dell’ambiente negli anni.