
Digitalizzazione e blockchain, la moda sostenibile è tech
Con QR code e blockchain è possibile rendere disponibili e facilmente fruibili moltissime informazioni sui capi: la moda sostenibile passa dalla digitalizzazione.
Una moda sostenibile e solidale è possibile. Come? Ve lo dimostriamo nella nostra sezione LifeGate, dove trovate tutti gli aggiornamenti sulle iniziative più ammirevoli e sui tessuti naturali più innovativi. Dai materiali come tessuti sintetici, pellami e pellicce d’origine animale, a una lavorazione che richiede l’utilizzo di prodotti chimici dannosi per l’ambiente e per la salute: l’industria della moda è ancora oggi tra le più impattanti sia dal punto di vista ambientale che sociale. Oggi sono molte le organizzazioni no profit che lottano per rendere questo settore industriale più etico e responsabile. Una rivoluzione che coinvolge direttamente grandi marchi d’abbigliamento e tutta la filiera.
Con QR code e blockchain è possibile rendere disponibili e facilmente fruibili moltissime informazioni sui capi: la moda sostenibile passa dalla digitalizzazione.
Sostenibilità: la parola più pronunciata durante questa edizione di Pitti immagine uomo. La strada è lunga, ma la consapevolezza dei brand è cresciuta.
Fare acquisti responsabilmente è più facile di quello che sembra: ecco le dieci cose da tenere in mente se si vuole investire in moda sostenibile.
Il colosso di lingerie Victoria’s Secret ha pagato un ingente risarcimento ai dipendenti di una fabbrica in Thailandia. Questo cosa significa per il mondo della moda?
Se la domanda mondiale di petrolio è in continuo aumento, la colpa è anche del nostro armadio: quanto poliestere c’è dentro?
Brunello Cucinelli finanzierà il prossimo progetto della Fashion task force guidata dal principe Carlo, che aiuterà le comunità indigene dell’Himalaya.
Sull’etichetta di un abito, come sulle sigarette, dovrebbero esserci degli avvertimenti riguardo al suo impatto ambientale. A che punto siamo?
Cominceranno a settembre le attività didattiche outdoor dell’Asilo della Laguna, a Venezia. Un progetto voluto dal Gruppo Prada insieme all’Unesco.
Kimuli fashionability è la startup ugandese che produce abiti e accessori a partire dai rifiuti plastici, che rappresentano un enorme problema per il paese.
The fabricant è la più grande maison di abiti digitali. Con loro abbiamo provato a capire le implicazioni pratiche e i possibili usi dei look virtuali.