
La qualità dell’aria della capitale della Thailandia è peggiorata notevolmente, per colpa del traffico, delle industrie e degli incendi boschivi.
La qualità dell’aria che respiriamo è fondamentale per il nostro benessere e per la nostra salute. La quantità di sostanze inquinanti presenti al suo interno derivanti in gran parte dalle attività antropiche rischia di minare la sua salubrità. Non solo, se le concentrazioni di tali sostanze inquinanti superano le soglie di riferimento possono diventare dannose, in particolare per l’apparato respiratorio, e avere impatto anche sull’ambiente e sugli ecosistemi. Con questo widget cerchiamo di darvi le previsioni e le informazioni che vi servono per capire se è il giorno giusto per uscire, fare attività fisica o sport. Oppure se è meglio aspettare che vento e pioggia riportino la situazione a livelli accettabili.
Per ciascun inquinante, le previsioni realizzate in collaborazione con 3bmeteo.com, prendono in considerazione le concentrazioni nell’aria nelle varie fasi del giorno e, in base a tali valori, si associa uno stato della qualità dell’aria. Un indice di sintesi fornisce un’idea della qualità globale dell’aria tenendo conto globalmente della situazione di tutti gli inquinanti monitorati.
Gli inquinanti monitorati sono il particolato sospeso (PM10 e PM25), ossia l’insieme di tutto il materiale non gassoso in sospensione nell’aria, e i gas ossidi di azoto (NOx), Ozono (O3), Monossido di Carbonio (CO) e Biossido di zolfo (SO2). Le origini di questi inquinanti nelle aree urbane è da ricondursi in prevalenza a lavorazioni industriali, come fonderie, cementifici, inceneritori, ma anche impianti di riscaldamento ed emissioni causate dai gas di scarico dei veicoli, in particolare quelli con motore diesel.
Il particolato atmosferico è uno degli inquinanti monitorati con maggiore attenzione nei grandi centri urbani in quanto spesso, in particolare nel periodo invernale, vengono superate le soglie di allerta. Concentrazioni medie giornaliere superiori ai 25 µg/m³ indicano un degrado della qualità dell’aria, valori medi superiori ai 50-75 µg/m³ indicano situazioni di criticità.
La qualità dell’aria della capitale della Thailandia è peggiorata notevolmente, per colpa del traffico, delle industrie e degli incendi boschivi.
Il Consiglio di Stato della Francia ha inflitto alla nazione europea una multa da 20 milioni di euro per non aver migliorato la qualità dell’aria.
In crescita le zone a zero o a basse emissioni per ridurre l’inquinamento, con divieti per veicoli vecchi e inquinanti. In ritardo l’Italia. Ecco i dati raccolti da Clean Cities
Una storica risoluzione dell’Onu ha chiesto alla Corte penale internazionale di esprimersi sugli obblighi ambientali dei governi, specie i più inquinanti.
Nonostante il gigantesco impatto sul clima, i voli di jet privati in Europa sono aumentati del 64 per cento in un anno. Uno su dieci è partito dall’Italia.
Il mare di Amundsen, in Antartide occidentale, ha perso 3mila miliardi di tonnellate di ghiaccio in 25 anni, a causa di lunghissimi periodi di siccità nevosa.
Il monitoraggio di Greenpeace svela che la crisi climatica è ancora un argomento marginale nell’agenda dei mass media italiani.
Il Sesto rapporto dell’Ipcc conteneva nelle sue bozze preliminari testi più duri e stringenti su fonti fossili, dieta e finanziamenti alle nazioni povere.
16 giovani citano in giudizio lo stato del Montana: sostiene le fonti fossili nonostante la sua Costituzione sancisca il diritto a un ambiente sano.