
Salvare l’ozono ci ha permesso di ritardare i cambiamenti climatici
Grazie al Protocollo di Montréal abbiamo ritardato di 15 anni uno degli effetti più gravi del riscaldamento globale: la fusione totale dei ghiacci artici.
I cambiamenti climatici sono il tema del nostro tempo. Le conseguenze del riscaldamento globale sono state da più parti definite come la minaccia più importante che gli stati, la comunità internazionale, il pianeta Terra dovrà affrontare nel secolo in corso. Il global warming, cioè l’aumento della temperatura media globale, è causato dalle emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera – come la CO2 e il metano – prodotte dall’uomo attraverso varie attività: la deforestazione, l’utilizzo di combustibili fossi come il petrolio e il carbone, gli allevamenti intensivi. Le conseguenze sono i cambiamenti climatici, la crisi climatica in corso, quali la fusione dei ghiacci, l’innalzamento del livello dei mari, la desertificazione, la perdita di biodiversità. Per contrastare tutto questo, i paesi hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi alla conferenza sul clima di Parigi, la Cop21. Per seguire tutti gli aggiornamenti dalla Cop27 di Sharm el-Sheik e le ultime notizie sulla lotta contro il riscaldamento globale e sui suoi effetti devastanti resta su LifeGate.
Grazie al Protocollo di Montréal abbiamo ritardato di 15 anni uno degli effetti più gravi del riscaldamento globale: la fusione totale dei ghiacci artici.
È stata inaugurata in Nigeria una gigantesca raffineria, che dovrebbe rendere il paese un esportatore netto. Un’operazione piena di dubbi e rischi.
Dopo 11.788 eventi estremi in 51 anni e un bilancio umano ed economico gigantesco, l’Onu preme per l’adozione di sistemi di allerta preventiva.
C’è una probabilità del 66% che la temperatura media supererà il limite di 1,5 gradi. Tra il 2023 e il 2027 registreremo l’anno più caldo di sempre.
La Spagna adotta misure straordinarie per far fronte alla siccità iniziata 32 mesi fa. Ma l’opposizione punta ad espandere i campi irrigati al sud.
In Columbia britannica, teatro dei record assoluti di caldo nel 2021, le temperature sfiorano i 36 gradi centigradi. Nell’Alberta ancora 89 incendi attivi.
Mocha, il ciclone più potente degli ultimi dieci anni, si è abbattuto domenica 14 maggio sulle coste di Bangladesh e Myanmar.
Temperature superiori ai 44 gradi centigradi sono state registrate in numerose località di varie nazioni dell’Asia meridionale
Un enorme “cluster” di incendi sta colpendo il Canada: 122mila gli ettari già in fumo, 25mila le persone evacuate. Dichiarato lo stato d’emergenza.
Almeno 5.100 abitazioni sono state distrutte in Ruanda. Continuano le ricerche dei dispersi. In Uganda le piogge provocano sei morti.