Dfsk, perché l’auto cinese è più un’opportunità che una minaccia
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.
Sarà rispettosa dell’ambiente. Sicura, silenziosa, elettrica o ibrida. Bellissima, aerodinamica, connessa, forse con l’autopilota, sicuramente sempre più dotata di tecnologia a misura d’uomo. L’automobile è ancora il sogno per i ragazzi italiani ed europei, ma il desiderio concreto di sempre più persone è che sia ecologica. Car sharing sì, ma auto di proprietà anche. I giovani apprezzano e utilizzano le nuove opportunità di movimento, sono nativi digitali e quindi trovano naturale consultare lo smartphone e le app per trovare soluzioni. Ma molti desiderano anche possedere una vettura propria e la desiderano rispettosa dell’ambiente. Secondo tutte le ricerche, il futuro è della mobilità sostenibile: nei prossimi anni, la grande sfida dell’industria automobilistica sarà costruire veicoli dotati di tecnologie rispettose dell’ambiente, orientati all’efficienza e alla riduzione dei consumi. Riduzione delle emissioni di CO2, risparmio, ricariche rapide, emissioni zero, materiali biodegradabili e rinnovabili, diminuzione dei costi sul carburante, vantaggi economici come il passaggio libero nelle Ztl e il risparmio sul bollo per le auto a propulsione alternativa: queste sono le parole chiave dell’automobile del futuro, oggi.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.
Un anno dopo l’introduzione della Ulez, l’enorme Ztl a traffico limitato, Londra centra gli obiettivi. “Camminare previene l’obesità” spiega l’esperta Cristina Xiao.
A Parigi prosegue il progressivo addio al diesel: dal 1 ottobre non è più possibile fare il pieno di gasolio in quattro grandi stazioni di rifornimento.
Dal 2027 le norme europee renderanno obbligatorio il passaporto digitale per quasi tutte le batterie dei veicoli elettrici: più attenzione all’ambiente e ai diritti umani.
Si è chiusa con oltre 500mila visitatori l’edizione 2024 del Salone auto Torino. Cosa abbiamo visto, cosa abbiamo sentito (da Salvini) e l’epilogo sull’incidente. L’appuntamento al prossimo anno, dal 12 al 14 settembre 2025.
Il calo nella domanda dell’elettrico è stato determinante. Tre anni fa Volvo era stata tra le prime case automobilistiche ad annunciare l’abbandono ai motori termici.
Quale futuro per l’auto elettrica dopo le elezioni europee? Mentre cresce l’attesa nei confronti delle future scelte politiche, 10 soluzioni per una mobilità competitiva e decarbonizzata.
Coupé, due sole porte, nata nel 1969 la Ford Capri è uscita di scena nel 1986. Molto amata in Inghilterra e in Germania, oggi ritorna rivista&corretta. E, per la prima volta, elettrica.
Pierfrancesco Favino si racconta a L’Automobile e parla del suo rapporto con l’auto, del senso profondo del viaggio, della sua Roma e di quel sogno ricorrente…
Dimensioni compatte e prezzi accessibili sono l’unico modo per aumentare l’adozione (e la redditività) dell’elettrico. E mentre gli Usa preparano l’addio al gigantismo dell’auto, in Italia la Panda…