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Transizione ecologica e incentivi alle imprese “green”

In termini ambientali, la misura più rilevante della manovra 2026 è la proroga e l’estensione del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali legati alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, già nota come Transizione 4.0. Nel nuovo bilancio, questa misura viene ampliata ai cosiddetti beni Transizione 5.0, cioè quelli orientati anche alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei consumi energetici: in pratica, le imprese che acquistano macchinari o software con un impatto positivo misurabile sull’ambiente potranno godere di una maggiorazione delle quote di ammortamento deducibili.

L’obiettivo dichiarato è duplice: sostenere la competitività industriale e favorire una trasformazione ecologica delle filiere produttive. La manovra stanzia circa 4 miliardi di euro nel periodo 2027-2034, segno che si tratta di una misura strutturale, anche se distribuita nel tempo. In termini concreti, si tratta di un incentivo fiscale, non di un fondo diretto, ma la logica è quella di premiare chi investe in tecnologie pulite, come impianti a minore consumo energetico, sistemi di produzione circolare, digitalizzazione a fini di efficienza o riduzione delle emissioni.