“Quando incontriamo uno sconosciuto, proviamo un sentimento di timore e quindi restiamo a una distanza significativa e indossiamo la mascherina. Quando, invece, incontriamo persone con cui abbiamo confidenza, amicizia o relazioni familiari, tendiamo ad abbassare la guardia. Il virus, però, non riconosce che tu sei parente o amico di una persona, il virus viene trasmesso comunque. Ecco perché noi dobbiamo fare uno sforzo anche nelle relazioni più strette, nelle relazioni più intime dove spesso psicologicamente, e la cosa è comprensibile, si tende ad abbassare la guardia. I numeri sono chiari: il 75 per cento dei contagi sta avvenendo tra le relazioni più strette, cioè tra persone che si fidano l’un l’altro e quindi quando si vedono abbassano la mascherina. Purtroppo, noi questo non possiamo più permettercelo”.

Queste parole sono state pronunciate dal ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della puntata di Che tempo che fa andata in onda domenica 11 ottobre su Raitre. Il ministro ha anche parlato del nuovo dpcm che dovrebbe vietare, tra le altre cose, anche le feste private. Questo perché, ha spiegato Speranza “siamo a un cambio di fase e dobbiamo distinguere tra quei pezzi di vita che riteniamo essenziali e quelli che riteniamo non essenziali: le scuole lo sono e abbiamo fatto un grande investimento per provare a tenere in sicurezza i bambini durante l’orario scolastico: ma può capitare, ed è capitato, che si verifichino dei contagi durante una festa, e questo in questo momento possiamo evitarlo”.

Il principio ovviamente non varrà solo per i bambini, ma anche per gli adulti, ai quali il ministro rivolge un appello: “Aumenteremo i controlli” ma per le feste nelle case private “mi fido molto delle persone, finora ce l’abbiamo fatta anche grazie al senso di responsabilità”. Speranza ha ricordato secondo i dati a disposizione del Comitato tecnico scientifico attualmente il 75 per cento dei contagi  avviene nelle relazioni familiari o personali”.

Le nuove misure introdotte, che prevedono anche lo stop agli sport amatoriali di contatto, avranno carattere nazionale, e le Regioni avranno la facoltà di adottare misure solamente in senso più restrittivo.