Serena Giacomin, Italian climate network. Come sta cambiando la meteorologia in epoca di crisi climatica
Serena Giacomin, meteorologa, climatologa e presidente di Italian climate network, spiega le potenzialità e i limiti della meteorologia.
Tommaso Perrone
Direttore responsabile
Sono un giornalista professionista, direttore responsabile delle testate giornalistiche di LifeGate. Esperto di questioni legate alla crisi climatica e ambientale, con particolare riferimento alle soluzioni e ai diritti umani. Curo una newsletter che si chiama il Climatariano. Interpreto la figura di divulgatore in transizione, in grado di agire in tempo reale e di coordinare tutti i fronti in cui è presente una redazione online, a sua volta impegnata a diffondere contenuti e farli arrivare agli utenti in modo chiaro e semplice. La mia passione per la scrittura è nata con un semplice blog. Costantemente in viaggio tra l’Italia e il resto del mondo alla ricerca di persone, storie da raccontare e – ovviamente – condividere.
Citazione preferita: “I timidi notano tutto, ma sono molto bravi a non farsene accorgere” (dal film Le conseguenze dell’amore)
Serena Giacomin, meteorologa, climatologa e presidente di Italian climate network, spiega le potenzialità e i limiti della meteorologia.
Siamo tutti contenti del compromesso trovato alla Cop28 sulle parole, perché le parole sono importanti. Ma quando si passa all’azione?
Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
L’Italia è stata protagonista nella dichiarazione su agroalimentare e clima, la Emirates declaration. Sulla convergenza tra questi due temi vuole costruire anche l’agenda del G7.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.
Dal 30 novembre al 12 dicembre si tiene la Cop28, a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Ecco come ci arriviamo e cosa possiamo attenderci.
La presidenza emiratense della Cop28 è stata accusata dalla Bbc di voler sfruttare la propria posizione per fare affari legati allo sfruttamento di petrolio e gas.
Il 17 e il 18 novembre sono state due giornate straordinarie per il clima: superata per la prima volta la soglia (anche psicologica) di 2 gradi di aumento della temperatura media globale su base giornaliera.
Fumata nera sul glifosato in Europa. I rappresentanti dei paesi dell’Unione non hanno le idee chiare e non hanno votato per un rinnovo decennale.