
Sono passati cinque anni dall’approvazione dell’Accordo di Parigi. Il bilancio dell’azione climatica da parte dei governi è fatto di luci e ombre.
Le Cop sono le conferenze sul clima delle Nazioni Unite, i più importanti appuntamenti a livello globale per discutere di cambiamenti climatici. La storia, gli aggiornamenti e le curiosità.
Rio de Janeiro, Brasile, 1992. La storia delle Cop (Conference of the parties), le conferenze sul clima dei paesi che hanno aderito alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations framework convention on climate change o Unfccc) parte da qui. Quando, finalmente, il riscaldamento globale comincia ad essere trattato come una cosa seria.
L’11 dicembre 1997, nel corso della terza conferenza sul clima (Cop 3), viene adottato il Protocollo di Kyoto: per la prima volta viene imposto un obbligo di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera ai paesi più ricchi e più responsabili. Nel 2015, poi, dalla conferenza sul clima di Parigi scaturisce un accordo globale effettivamente storico per contrastare i cambiamenti climatici.
La Cop 26, prevista per quest’anno a Glasgow, in Scozia, è rimandata per colpa della pandemia di Covid-19.
Sono passati cinque anni dall’approvazione dell’Accordo di Parigi. Il bilancio dell’azione climatica da parte dei governi è fatto di luci e ombre.
Il Regno Unito ha proposto e ottenuto di rinviare ulteriormente la Cop 26 al mese di novembre del 2021. Le ong: “Ma l’azione climatica non deve arrestarsi”.
In attesa della vera Cop che si terrà a Glasgow nel 2021, i giovani attivisti britannici organizzano una conferenza online, la Mock Cop 26.
A causa dell’epidemia di coronavirus, la Cop 26 non si terrà a novembre di quest’anno ma nel 2021.
La ventiseiesima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop 26) si terrà a Glasgow a novembre. L’Italia organizzerà la pre-Cop a Milano.
Come una sirena d’allarme, gli attivisti hanno portato la voce del mondo dentro la Cop 25 di Madrid. I risultati dai governi del mondo non sono arrivati, ma le loro grida e messaggi più forti che mai, anche per chi non c’era.
La Cop 25 si è conclusa con due giorni di ritardo. Con pochissimi passi avanti e la prospettiva di un 2020 in salita. A mancare, ancora una volta, è la volontà politica.
La Cop 25 si avvia lentamente verso il fallimento. L’ambizione sperata, urlata, implorata non si è vista. Così entriamo nel decennio decisivo.
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è alla Cop 25 di Madrid per porre le basi del decennio per il clima. A cominciare dalla Pre cop di ottobre 2020 che si terrà a Milano.
I negoziati alla Cop 25 di Madrid hanno portato a numerosi passi indietro sul tema dei diritti umani e, in particolare, sul Gender action plan.
Quella di mercoledì è stata la giornata delle proteste che hanno ritardato i lavori dell’assemblea plenaria alla Cop 25 di Madrid. Giustizia climatica e potere alle persone, le richieste dei manifestanti.
“Dobbiamo scegliere tra la strada della resa, o la strada della speranza e dell’azione climatica. La Cop 25 è la nostra opportunità”. Il discorso, in italiano, del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres alla conferenza sul clima a Madrid.