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Europa/1

L’Europa è il continente nel quale si contano più stati che hanno annunciato il loro phase-out dal carbone, ovvero che hanno stabilito una data per la completa decarbonizzazione della propria economia. In sintesi, nel vecchio continente, la situazione è la seguente:

  • Stati coal-free: Belgio (2016), Austria (2020), Svezia (2020)
  • Phase-out entro il 2025: Portogallo (2021), Francia (2022), Regno unito (2024), Ungheria (2025), Italia (2025), Irlanda (2025), Grecia (2025)
  • Phase-out entro il 2030: Nord Macedonia (2027), Danimarca (2028), Finlandia (2029), Paesi Bassi (2029), Slovacchia (2030), Spagna (2030)
  •  Phase-out oltre il 2030: Montenegro (2035), Germania (2038)

In Europa, vi sono già tre nazioni completamente coal-free: il Belgio ha inaugurato questa scia positiva già nel 2016, un anno dopo gli accordi di Parigi sul clima, chiudendo l’ultimo impianto a Langerlo. A seguire l’Austria, che ha chiuso gli ultimi due impianti a carbone rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Infine la Svezia, che è libera dal carbone dal 2020 e diversamente da Belgio e Austria ha già approvato una legge sulla neutralità climatica da raggiungere entro il 2045.

Stati coal-free a parte, l’organizzazione no-profit Beyond coal offre una panoramica degli annunci di phase-out in Europa, cioè del progressivo abbandono del carbone come fonte di energia. Per essere in linea con gli accordi di Parigi (sottoscritti da tutti i paesi membri dell’Unione europea), il carbone va eliminato dalle proprie economie entro il 2030.

Attualmente, gli annunci riguardano l’equivalente del 23 per cento dell’intera potenza elettrica installata a livello europeo.