
Clima, per il sesto e ultimo rapporto dell’Ipcc solo un’azione urgente può garantirci un futuro
Gravità, urgenza e speranza sono le parole chiave dell’ultimo rapporto di sintesi dell’Ipcc, il gruppo di esperti sui cambiamenti climatici.
Maurizio Bongioanni
Contributor
Giornalista freelance, classe 1985. Laureato in Scienze della Comunicazione, ho collaborato con diverse testate locali e nazionali, italiane ed estere. Attento alle tematiche della sostenibilità ambientale, ho realizzato anche documentari sul tema del consumo di suolo. Attivista del paesaggio e musicista per passione.
Citazione: “Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?” (Joseph Conrad)
Gravità, urgenza e speranza sono le parole chiave dell’ultimo rapporto di sintesi dell’Ipcc, il gruppo di esperti sui cambiamenti climatici.
L’accusa è di aver comprato il silenzio di una donna a proposito di una loro relazione. Trump aizza i suoi sostenitori a scendere in piazza e protestare.
Dietro la direttiva “case green”, che prevede l’efficientamento energetico degli edifici, ci sarebbe la lobby del gas, secondo le associazioni.
Un progetto di trivellazione petrolifera sta per sorgere nel nord dell’Alaska e mette a rischio gli obiettivi climatici degli Stati Uniti.
A maggio la città di El Paso vota la sua carta del clima. E con essa la fine delle trivellazioni nel più grande bacino di fossili degli Stati Uniti.
È in grado di riflettere il 98% della luce e di abbassare la temperatura di 7 gradi. Applicata agli aerei ridurrà l’aria condizionata. E le emissioni.
Il numero di donne incinte o neomamme che soffrono di malnutrizione è salito del 25%. Per l’Unicef si tratta di “una crisi ignorata”.
Il progetto di legge 3518 è sostenuto da deputati legati alle compagnie fossili. Significherebbe un genocidio per le popolazioni incontattate del Perù.
Il superbonus è stato decisivo nel promuovere la riqualificazione degli edifici. Ma si è trattato di una spesa troppo alta a fronte di scarsi risultati.
La tragedia di Crotone poteva essere evitata. Un’operazione di repressione, e non di salvataggio, ha causato 66 morti.
Più rinnovabili, più auto elettriche, più pompe di calore, meno gas e carbone. La guerra della Russia ha accelerato la transizione energetica.