A cosa potrebbe portare l’ondata di colpi di stato in Africa
Dal 2020 sono stati rovesciati otto governi nei paesi dell’Africa francofona, portando al potere giunte militari. Un’analisi di questa tendenza e a cosa potrebbe portare.
Marco Simoncelli
Avventuriero nato a Roma, classe 1988. Perdutamente innamorato dell’Africa e della sua gente, ma anche interessato alla scoperta di tutto ciò che riguarda i paesi in via di sviluppo. Giornalista freelance per scelta. Amo il giornalismo in cui il reporter non cerca gloria, ma resta sullo sfondo sfocato. È solo un testimone che tenta di interpretare complessità del mondo attraverso l’essere umano. Unico vero protagonista.
Citazione: “Oso fare tutto ciò che è degno di un uomo, chi osa di più non lo è.” (Macbeth – W. Shakespeare)
Dal 2020 sono stati rovesciati otto governi nei paesi dell’Africa francofona, portando al potere giunte militari. Un’analisi di questa tendenza e a cosa potrebbe portare.
È uno degli specchi d’acqua più grandi d’Africa, il lago Kivu è anche pericoloso per l’enorme quantità di gas tossici intrappolati nelle sue profondità, che andrebbero estratti. Un’operazione delicata che potrebbe trasformarsi anche in opportunità economica, ma non senza rischi.
L’integralismo islamico continua a destabilizzare il Sahel e ora sembra mirare alle frontiere settentrionali dei paesi dell’Africa occidentale: il caso del Benin che rischia di essere travolto mentre la crisi climatica fomenta il risentimento.
I piani di distribuzione dei vaccini nel continente sono in ritardo. Stati e ong come Amref chiedono la sospensione dei brevetti al summit Wto.
Il mondo di uno degli ultimi popoli di cacciatori-raccoglitori del continente africano è minacciato da deforestazione, land grabbing e “riserve-fortezza”.
Sulle coste della Repubblica del Congo, la caccia allo squalo è senza freni. Complici la pesca industriale che svuota i mari e il traffico illegale di pinne.
Gli devastanti incendi estivi che hanno colpito l’Algeria sono causati da crisi climatica, lassismo internazionale e mancanza di investimenti.
In Senegal gli attivisti di un comune della periferia di Dakar minacciato da cambiamenti climatici e industrializzazione sfrenata lottano per non sparire.
Nel Sahel la crisi climatica costringe la popolazione a guerre fratricide per le risorse. Un conflitto sfruttato dai terroristi: il caso del Mali.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.