Rock Files Today – 16 Agosto – Robert Johnson

Oggi, 16 Agosto 1938 Star Of The West Plantation, dintorni di Greenwood, Mississippi. Il bluesman Robert Johnson, 27 anni, muore dopo 10 giorni di agonia: qualcuno lo ha avvelenato. Il 6 agosto, insieme a Sonny Boy Williamson si era esibito al Three Forks, locale malfamato all’incrocio tra la highway 82 e la statale 49. Quella


Oggi, 16 Agosto 1938
Star Of The West Plantation, dintorni di Greenwood,
Mississippi.
Il bluesman Robert Johnson, 27 anni, muore dopo 10 giorni di
agonia: qualcuno lo ha avvelenato.

Il 6 agosto, insieme a Sonny Boy Williamson si era esibito al
Three Forks, locale malfamato all’incrocio tra la highway 82 e la
statale 49.

Quella sera, forse una volta di troppo, aveva guardato in modo
ammiccante una delle sue fan. Anzi, qualcuno sosteneva che quel
bluesman elegante, magro e con le dita lunghissime, e la bella
signorina di colore che se lo mangiava con gli occhi avessero
già una relazione.

Ne era convinto anche il marito di lei. Che fa in modo che
Johnson si beva una bottiglia di whisky corretta all’arsenico che
risulta fatale.

Solo 7 anni prima, Robert Johnson è un musicista poco
più che discreto.
Il suo modesto chitarrismo è appena in grado di emulare
quello dei grandi maestri del Delta come Charlie Patton e Son
House.

Un giorno, però, Robert conosce Ike Zimmerman,
chitarrista fantastico del quale diventa amico e che gli insegna
alcuni trucchi del mestiere.
In pochissimo tempo, Robert Johnson trasforma il suo stile.

Chi lo ha ascoltato prima non lo riconosce più: Johnson
è diventato un fenomeno. O, come comincia a ipotizzare Son
House, …
“forse ha fatto un patto con il diavolo …”

Nasce così la leggenda dell’incrocio, alimentata anche da
uno dei brani più celebri di Robert Johnson, quel Cross Road
Blues che affascina tutti coloro che lo ascoltano. E che è
uno dei 29 pezzi che Johnson registra in Texas in due sole sessioni
tra il 1936 e il 1937.

Secondo la leggenda, proprio nel mezzo di quell’incrocio, una
notte a mezzanotte, Robert Johnson e la sua chitarra si presentano
puntuali all’appuntamento con il diavolo. Il patto, agghiacciante
nei contenuti, è semplice nella forma: il talento musicale
in cambio dell’anima. Nasce così la diabolica fama di Robert
Johnson, il bluesman più amato dai musicisti rock: dai Cream
ai Rolling Stones, dai Led Zeppelin ai Fleetwood Mac sono centinaia
gli artisti che ripropongono le sue canzoni.

A 70 anni dalla morte, il mito di Robert Johnson non sembra
voler tramontare: il diavolo è ancora sulle sue tracce

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