Cinema, con il TorinoFilmLab la formazione è un laboratorio verde

Anche il settore audiovisivo può ridurre la propria impronta ecologica. Nel comparto tecnico, ma anche nelle narrazioni. Lo dimostra il TorinoFilmLab.

In un’epoca di responsabilizzazione climatica, anche il cinema può – e deve – ridurre la propria impronta ecologica. E non solo nel comparto tecnico, con set più leggeri e produzioni consapevoli, ma anche nella sua fase più creativa, con storie capaci di cambiare l’immaginario. È così che la sostenibilità sta diventando un elemento strutturale dell’audiovisivo europeo, per ragioni non solo etiche ma anche economiche: secondo l’European Audiovisual Observatory, l’adozione di pratiche sostenibili può migliorare l’efficienza produttiva e in molti casi comportare un risparmio di costi, soprattutto grazie a un uso più razionale di energia e materiali. Da parte sua, la Commissione europea include ormai la sostenibilità tra i criteri di accesso ai fondi MEDIA, che fornisce sostegno finanziario all’industria dell’audiovisivo.

In questo scenario si inserisce l’impegno del TorinoFilmLab, il laboratorio internazionale legato al Museo nazionale del Cinema di Torino, che dal 2008 forma registi, sceneggiatori e produttori da tutto il mondo. Dopo aver sostenuto oltre 250 film e serie e costruito una community globale di 1.600 professionisti, il TorinoFilmLab ha deciso di estendere la propria missione anche alla transizione ecologica dell’audiovisivo.

TorinoFilmLab e il cinema che può salvare

“Le storie, nei momenti di crisi, devono recuperare il loro ruolo di salvezza per le persone. Ci aiutano a immaginare futuri diversi, ad aprire nuovi orizzonti. La cultura deve tornare a essere un faro, non solo un intrattenimento”, spiega Mercedes Fernández, managing director del TorinoFilmLab, protagonista di una puntata speciale del podcast di LifeGate News dal Pianeta Terra, condotto da Giovanni Mori. E quindi anche la sostenibilità, secondo Fernández, non è soltanto una pratica da applicare ai set, ma un’occasione narrativa: “Le narrazioni sui cambiamenti climatici oggi sono quasi tutte distopiche. Ma il messaggio è più potente quando è positivo, quando mostra che il cambiamento è possibile. E anche chi non si interessa di sostenibilità può trovare in questo tema una fonte di nuove storie”. È proprio da questa consapevolezza che nasce la parte più recente del lavoro del TorinoFilmLab: un percorso che unisce formazione tecnica e storytelling sul clima, aiutando chi crea cinema a farlo con uno sguardo nuovo.

Dai premi ai laboratori “green”

Il primo passo del cammino del TorinoFilmLab è stato simbolico: nel 2019 il White Mirror Award ha premiato le sceneggiature dedicate a temi ambientali, seguito nel 2020 dal Green Filming Award, che copre le spese di produzioni impegnate a ridurre l’impatto ambientale. Poi la formazione, cuore del TorinoFilmLab, ha assunto un ruolo decisivo. Dal 2022 è nato il Green Film Lab, un format itinerante di workshop intensivi dedicati ai professionisti del cinema e della televisione, per diffondere protocolli e buone pratiche di produzione sostenibile.

In tre anni, nove workshop in sette paesi hanno formato 239 professionisti e accompagnato 53 progetti cinematografici verso la sostenibilità. Nel 2025 il laboratorio ha fatto tappa a Budapest e a novembre approderà a Lisbona. Nel 2026 il Green Film Lab Torino tornerà nella sua città d’origine, con un workshop di tre giorni previsto ad aprile e una call aperta da dicembre 2025. Il percorso prevede tre moduli online (marzo, aprile e giugno).

Il TorinoFilmLab ha esteso il suo approccio con il Green Production Lab, nato nel 2024 per creare un ponte tra esperti di sostenibilità e produzione audiovisiva. Il primo workshop si è svolto in Spagna, coinvolgendo 18 partecipanti tra professionisti ambientali e team di lungometraggi. L’obiettivo è formare figure capaci di elaborare piani di sostenibilità completi per tutte le fasi della produzione. A dicembre il tema attraverserà anche l’Atlantico con il Green Latam Lab, rivolto a operatori del cinema latinoamericano: dodici professionisti lavoreranno su tre film in fase di pre-produzione, elaborando strategie pronte per l’implementazione.

 

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Green Narratives: il potere del racconto

Sul piano creativo, il TorinoFilmLab lavora per integrare la sostenibilità anche nei contenuti. Con TFL Next – Green Narratives, laboratorio online lanciato nel 2024, sceneggiatori e registi vengono accompagnati nello sviluppo di storie capaci di sensibilizzare il pubblico senza rinunciare alla libertà artistica. “Non imponiamo mai un tema” precisa Fernández. “Chiediamo solo la volontà di esplorarlo. Anche chi non si sente ‘green’ può trovare nella trasformazione ambientale uno spazio narrativo fertile. Tutte le storie, in fondo, parlano di metamorfosi: anche questa è una trasformazione, e può diventare una potente leva creativa.” La prossima call sarà aperta dall’11 novembre 2025 al 19 gennaio 2026 e prevede tre moduli online da marzo a giugno.

Parallelamente, il TorinoFilmLab ha intrapreso un percorso interno di miglioramento ambientale. Dal 2023 lavora alla certificazione Iso 20121, standard internazionale per la gestione sostenibile degli eventi, applicato al TFL Meeting Event, il mercato di coproduzione che ogni novembre riunisce a Torino partner e talenti. Ha inoltre sviluppato un calcolatore CO2 per misurare e ridurre l’impatto delle proprie attività, redatto linee guida green condivise con i partner e introdotto la figura della Green development manager che coordina tutte le iniziative ambientali.

La sostenibilità, dunque, come linguaggio del futuro. “Il cinema è un potente strumento di cambiamento, ma anche un settore che deve cambiare”, sottolinea Fernández. “È un processo graduale, ci vuole dialogo e compromesso. Ma ogni piccolo passo – anche solo due giorni senza carne sul set – può diventare una rivoluzione, se condiviso”. E non soltanto come un obbligo morale in una fase critica, ma come un vero fattore di innovazione e competitività. 

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