Il 18 ottobre è la Giornata europea contro la tratta di esseri umani, intesa come l’attività criminale di reclutamento e trasporto delle persone con la forza o la minaccia a scopo di sfruttamento. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani, entrata in vigore nel 2008, è il primo trattato internazionale che impone ai paesi membri di garantire che le vittime ricevano un risarcimento per i danni subiti; l’unico stato a non averla firmata è la Russia. Il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta) è incaricato di assicurarsi che la convenzione sia rispettata. Nell’aprile 2021, la Commissione europea ha adottato una nuova strategia per combattere il fenomeno.

Tratta di esseri umani
La tratta di esseri umani avviene purtroppo in tutto il mondo, Europa compresa © Lauren DeCicca/Getty Images

I numeri della tratta

Nonostante gli sforzi della comunità internazionale, sono ancora moltissime le vittime della tratta. Sono più di 26mila solo in Europa, il 68 per cento delle quali è di sesso femminile. Il 56 per cento proviene da paesi terzi, e il 46 per cento è sottoposto a sfruttamento sessuale. In Italia si stima che, fra le vittime, ci siano oltre duemila donne.

La vita è fatta di incontri: alcuni possono distruggere la tua vita, altri possono aiutarti a ricostruirla.

Paloma

Giornata europea contro la tratta
La persecuzione dei rohingya ha reso molte donne vittime di sfruttamento © Allison Joyce/Getty Images

Il progetto Win per l’integrazione delle vittime

Esiste un progetto chiamato WinTrafficked women integration – che si occupa di favorire il reintegro delle donne vittime di tratta nella società e nel mondo del lavoro, sensibilizzando l’opinione pubblica e le aziende per offrire alle ragazze occasioni di riscatto e di rinascita.

La gente mi dice che sono una donna fragile, io so di essere forte.

Stella

Per il 18 ottobre le cinque associazioni responsabili di Win hanno realizzato il video Shifting, diretto da Beniamino Barrese, che racconta le storie di rivincita di tre donne salvatesi grazie al progetto. Per motivi di sicurezza i loro nomi – Paloma, Stella e Leila – sono di fantasia e i volti appartengono a tre attrici che hanno voluto contribuire al racconto. Gli avvenimenti e le testimonianze sono assolutamente reali.

“La tratta è una grave violazione dei diritti umani. Le donne vittime di tratta hanno diritto a sostegno e protezione per inserirsi nelle nostre società: questa è l’unica soluzione di lungo periodo per prevenire l’abuso”. Questo è il pensiero delle cinque organizzazioni che provengono da tre stati diversi: la Spagna, la Bulgaria e l’Italia, che vede coinvolte Lule onlus ed Energheia impresa sociale, oltre al Fondo provinciale milanese per la cooperazione internazionale. Win, della durata di due anni, è finanziato dal Fondo asilo, migrazione e integrazione dell’Unione europea.

Adesso ho un lavoro. Sento che sto lentamente tornando a essere libera.

Leila

Giornata europea contro la tratta di esseri umani
Alcune donne salvate dall’associazione Shakti Samuha di Katmandu, in Nepal © Lauren DeCicca/Getty Images

Risultati che fanno ben sperare

A beneficiare del progetto sono state 57 donne, di cui 15 nel nostro paese, queste ultime di origine nigeriana ed età media compresa fra i venti e i trent’anni. Win ha studiato per ognuna di loro un Piano di integrazione individuale composto da corsi di lingua e formazione professionale, per poi aiutarle nella ricerca di un’occupazione. Il tutto garantendo supporto psicologico e legale.

13 donne su 15 sono riuscite a ottenere un impiego regolare o uno stage retribuito. Molti di noi hanno cominciato la propria carriera con uno stage. E la speranza è che, per queste donne coraggiose, rappresenti la fine di un incubo e l’inizio di una nuova vita.