
Se dovesse arrivare l’ok del Senato in Francia passerà un disegno di legge che prevede una tassa per i produttori di abbigliamento fast fashion.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Il mantra che ci accompagna in fatto di shopping è: comprare meno, comprare meglio. Ecco quindi altri nove brand per la nostra selezione periodica di marchi eco-conscious e rispettosi delle condizioni dei lavoratori. Gli aspetti di cui teniamo conto per realizzare la selezione sono tanti: dai materiali che i brand scelgono di utilizzare, ai processi fino al concept e l’inclusività delle collezioni: parametri imprescindibili per parlare di moda sostenibile.
Jersey di alghe marine, cotone organico rigenerato e lana autoctona per una produzione di maglieria a filiera cortissima: i capi in 100% lana Alpagota sono interamente prodotti in Veneto in un raggio di 80 chilometri.
Brand guidato dal concetto di Satori, una creatura mitologica giapponese che aiuta le persone a trovare la propria strada, questo brand spagnolo realizza calzature responsabili e durevoli realizzate secondo 4 pilastri: unicità, comfort, qualità e diversità.
Capi di cashmere 100% Made in Italy, alcuni frutto di upcycling, realizzati da filati certificati che garantiscono pratiche responsabili lungo tutta la filiera produttiva.
Brand svedese che utilizza solo filati certificati, naturali o creati dall’uomo come viscosa, lyocell, modal prodotti a partire da legno proveniente da silvicoltura responsabile e fibre di cellulosa rigenerata he ottengono almeno l’80% del punteggio massimo possibile (lo status di “maglia verde”) nella classifica Canopy Hot Button.
Produce nei dintorni di Firenze borse e zaini con camere d’aria usate, teloni in PVC dismessi Piñatex, materiale bio-based ricavato dagli scarti di produzione dell’ananas.
Brand spagnolo nato da un’operazione di fundraising che produce sneakers vegane e super cool realizzate a partire da materiali organici, bio-based e riciclati.
Brand di pelletteria che possiede la certificazione Butterfly Mark da Positive Luxury, un riconoscimento internazionale indipendente riservato ai marchi che eccellono negli standard ESG. Inoltre devolve, per ogni borsa venduta, una parte dei profitti all’associazione Days for Girls, che lavora in oltre 140 Paesi per garantire dignità, salute e opportunità alle ragazze di tutto il mondo.
Capi 100 per cento cashmere realizzati in Umbria dal 1987 con tecniche artigianali e a partire solo da fibre naturali di altissima qualità.
È una realtà artigianale che propone oggetti di uso quotidiano come assorbenti, struccanti e fazzoletti realizzati in cotone e lavabili e che si propone di cambiare il mindset intorno ad articoli che ci siamo abituati a percepire come usa e getta.
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Se dovesse arrivare l’ok del Senato in Francia passerà un disegno di legge che prevede una tassa per i produttori di abbigliamento fast fashion.
Comprare meno, comprare meglio. Ecco nove brand per la nostra selezione mensile di marchi eco-conscious e rispettosi delle condizioni dei lavoratori
Ecco cosa ci chiedete ogni mese in fatto di acquisti moda responsabili: abbiamo provato a dare qualche risposta in merito a questioni hot, come il prezzo
Si usava negli anni Trenta, poi è stata soppiantata dalle fibre di derivazione sintetica: ecco perché un ritorno alla lana nei costumi sarebbe auspicabile.
Fibre riciclate: perché sono un bene per il pianeta e perché c’è ancora molto da fare
La viscosa è un materiale molto simile al poliestere, ma ricavato dalla cellulosa e per questo presentato come alternativa green. La realtà però è diversa.
Comprare meno, comprare meglio. Ecco nove brand per la nostra selezione mensile di marchi eco-conscious e rispettosi delle condizioni dei lavoratori
Estremamente versatile come fibra tessile, la canapa necessita di poca acqua. Nel nostro Paese si coltivava molto, ora davvero poco.
In un mondo dominato dai brand anche la sostenibilità ne è diventato uno: per consumare meglio è necessario consumare meno