La buona volontà non è l’unico elemento che serve per tutelare l’ambiente che ci circonda: servono anche gli strumenti adeguati e un cambio di mentalità, che investa anche le piccole abitudini quotidiane. CambiaMenti – Un ambiente più pulito parte dalla tua testa – è un’iniziativa che vuole contribuire a ripensare le nostre azioni, soprattutto quelle che compiamo senza riflettere, rendendo le persone più consapevoli dell’importanza di ogni singolo gesto per un pianeta più vivibile. L’iniziativa è svolta in collaborazione con Water defenders alliance, l‘alleanza in difesa delle nostre acque.
Tra le azioni quotidiane da ripensare c’è la pulizia dei fornelli e delle stoviglie che utilizziamo per cucinare.
Gli oli alimentari che finiscono accidentalmente nello scarico del lavello danneggiano infatti l’ambiente: 1 litro solo può contaminare fino a 1 milione di litri d’acqua!*
Se non smaltito correttamente, l’olio alimentare:
Uno degli strumenti promossi da CambiaMenti è la spugna FoamFlex, formulata in poliuretano espanso a celle aperte, assorbe l’olio al +99 per cento e respinge l’acqua al +95 per cento. Brevettata da T1 solutions, si può riutilizzare fino a 200 volte senza perdere le caratteristiche di assorbenza e la resistenza del materiale. E non rilascia sostanze nocive nell’ambiente.
Per l’uso domestico, la spugna che sarà strizzata manualmente e non meccanicamente potrà avere un ciclo di vita che ne consente fino a 100 utilizzi.
La spugna, che misura 16 cm x 24 cm h 0,5 cm, è uno strumento ideale per raccogliere i residui di cottura e le gocce di olio cadute accidentalmente, senza buttare nemmeno una goccia di olio nello scarico.
Usala per:
Quando hai finito:
Chiudi il contenitore e, quando è pieno, conferiscilo nella raccolta degli oli alimentari come indicato dal tuo Comune.
Raccogliere gli oli e i grassi vegetali esausti in modo corretto ha diversi benefici. Non solo preserva le acque, i fondali marini, la flora e la fauna acquatiche e il buono stato delle fognature, ma consente anche un vero e proprio risparmio energetico*.
Il primo partner dell’iniziativa è Unipol, uno dei principali gruppi assicurativi in Europa e leader in Italia nel Ramo Danni. L’azienda parteciperà, in qualità di ambassador di Water Defenders Alliance, agli eventi Dominate the Water ideati dal campione olimpico e mondiale Gregorio Paltrinieri. Si tratta di un circuito di manifestazioni di nuoto in acque libere che concilia lo sport con la valorizzazione e la tutela dei mari e delle spiagge italiane. In queste occasioni, Unipol distribuirà la spugna FoamFlex e promuoverà l’iniziativa CambiaMenti.
Ogni olio che finisce nei nostri scarichi può inquinare le nostre acque. Anche quelli che vengono versati erroneamente negli scarichi domestici, come il residuo di olio dalle padelle o svuotare conserve sottolio nei lavandini.
Il problema è che basta un singolo litro di olio, anche quelli alimentari, per inquinare un milione di litri di acqua. I sistemi di depurazione delle acque urbane sono dunque molto sovraccaricati.
Anche assorbendo gli oli in casa con materiali diversi quali stracci o fogli di carta, produciamo maggiori rifiuti solidi, appesantendo il sistema di gestione di questi e sprecando molte risorse.
La spugna, una volta utilizzata, va strizzata manualmente per estrarre l’olio assorbito da mettere, ad esempio grazie all’utilizzo di un imbuto, all’interno di un contenitore dedicato per la raccolta dell’olio esausto.
La spugna, grazie alla sua grande capacità di assorbimento, per essere strizzata deve avere assorbito più di qualche goccia. Quando inizia a saturarsi con gli oli assorbiti potrà essere strizzata per raccogliere il liquido.
Se abbiamo assorbito e raccolto, strizzando la spugna, solo olio alimentare; questo va inserito negli opportuni contenitori di raccolta, per poi andare a conferirlo nei diversi punti di raccolta dell’olio alimentare esausto presenti nella nostra città (riciclerie e diversi retailer). In questo modo, oltre a non inquinare, diamo la possibilità di poter rigenerare quell’olio per produrre ad esempio saponi o biodiesel.
Se l’olio è mischiato insieme ad altri non alimentari, come l’olio del motore, sarà necessario conferirlo nella raccolta dell’olio esausto (non alimentare) nelle riciclerie della nostra città.
A tal proposito si consiglia di:
Il ciclo vita degli assorbenti arriva a 200 utilizzi con apposita strizzatura, con spremitura manuale potrebbe ridursi anche a 100 utilizzi, a seconda della forza impiegata. In quest’ultimo caso, dunque, non è standardizzabile ma dipende dalla capacità e forza singola di strizzare per separare l’olio dalla spugna.
Si consiglia di conservare il prodotto in ambienti coperti, non esposti alla luce ed al sole. Non utilizzare con liquidi aggressivi quali acidi, ossidanti caustici o reagenti. Non va posto a contatto con composti chimici quali DMF-NEP-DMSO. Il prodotto che possiede caratteristiche di elasticità e resistenza alla compressione non necessita di particolare cautela durante il trasporto e l’immagazzinamento.
Il recupero avviene manualmente. Terminato il ciclo operativo identificato, fino a 100 spremiture manuali, l’espanso potrà essere smaltito come da D.lgs. 152/2006 e s.m.i.: se il prodotto è stato contaminato da oli vegetali o altre sostanze alimentari esso dovrà essere smaltito come rifiuto urbano nella raccolta indifferenziata; se contaminato da oli sintetici o altre sostanze pericolose si considera rifiuto speciale. È necessario verificare le indicazioni per lo smaltimento fornite dal proprio gestore dei rifiuti per il recupero degli oli esausti.
I prodotti oleo assorbenti non sono prodotti pericolosi in sé ma assumono le caratteristiche dei liquidi assorbiti. Assumere le adeguate precauzioni nel maneggiare ed immagazzinare eventuali materiali tossici, nocivi, infiammabili e/o pericolosi*, utilizzando appropriati dispositivi di protezione individuale. In questi casi è necessario indossare sempre dispositivi di protezione individuale quali occhiali, mascherina e guanti protettivi adeguati alle specifiche situazioni.
È la grande alleanza, promossa da LifeGate, che unisce persone, aziende, istituzioni, porti, mondo dell’innovazione e della ricerca scientifica per difendere le nostre. Water Defenders Alliance promuove soluzioni concrete, misurabili e basate sulla scienza per generare un impatto positivo immediato e nel tempo. Le soluzioni promosse si occupano di contrastare l’inquinamento provocato dalle plastiche e dagli oli e di ripristinare habitat fragili.
Unipol è Ambassador della Water Defenders Alliance, portando insieme a LifeGate, un messaggio importante: la salute delle nostre acque parte anche dai nostri gesti quotidiani, dalle nostre cucine. Ognuna e ognuno di noi può diventare un Water Defender anche usando la spugna per evitare che gli oli alimentari finiscano negli scarichi domestici contaminando le acque.
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Le acque dolci e le acque salate offrono una serie di servizi ecosistemici, ovvero di benefici gratuiti per la nostra stessa salute. Ad esempio, dal mare dipende circa metà dell’ossigeno che respiriamo e il sequestro di un terzo della CO2 che produciamo, svolgendo una fondamentale azione di mitigazione climatica.
Le acque sono inoltre custodi di biodiversità e di prosperità anche per le nostre economie e stili di vita.
È sviluppata da T1 Solutions, partner esclusivo di LifeGate nell’ambito della Water Defenders Alliance. Si tratta di una PMI innovativa e società benefit Italiana, partecipata da diversi VC (tra cui il Governo Italiano attraverso Blue Economy Accelerator – Cassa Depositi e Prestiti) che ha brevettato un innovativo polimero finalizzato all’assorbimento di sversamenti di idrocarburi (FoamFlex).
FoamFlex è certificato secondo protocollo ASTM ed inserito nelle liste ufficiali del Ministero dell’Ambiente Italiano e del CEDRE (Centro europeo anti pollution).
Sono state oggetto di alcune pubblicazioni scientifiche tra cui: “Experimental Characterisation and Field Experience of a Reusable, Modified Polyurethane Foam for the Mechanical Clean-Up of Oil Spills on the Sea Surface” pubblicato sul Journal of Maritime Engineering a cura di Hamburg Technological Institute (TUHH) e l’Oceanographic University of Las Palmas (ULPG)
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