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La Giornata internazionale per i diritti della donna, che cade ogni anno l’8 marzo, spesso viene erroneamente chiamata “festa della donna”. Ma festa, questa, non è. È sicuramente una giornata per celebrare i successi e i traguardi raggiunti in passato per la della parità dei diritti o, in generale, dei diritti umani di cui godiamo oggi, ma è anche un momento per fare il punto e comprendere quanto manca ancora. Un indizio: all’andamento attuale, la completa parità di genere sarà raggiunta tra non meno di cento anni. Nel 2023 le donne in tutto il mondo lottano, ancora, contro diverse forme di violenza, discriminazione e stereotipizzazione che non permettono di avere parità di diritti e di opportunità.

I numeri lo spiegano chiaramente. In Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni; una su due non lavora e se lo fa viene pagata almeno un decimo in meno rispetto a un uomo a parità di mansioni, e durante la pandemia chi ha perso il lavoro sono state per il 70 per cento dei casi donne. Nel mondo su dieci parlamentari solo due sono donne, e quelle che sono a capo di un governo faticano a superare il numero 20, e di questo passo ci vorranno altri 40 anni affinché donne e uomini siano rappresentati equamente nel Parlamenti nazionali.

Per la parità mancano ancora leggi, cultura, mentalità e consapevolezza. Manca l’abbandono del privilegio, un linguaggio adeguato, il supporto reciproco, l’abbraccio delle diversità. Per lasciare indietro la retorica e passare ad azioni concrete. Di lotte per questo ce ne sono state e ce ne saranno ancora. Abbiamo scelto dieci frasi di dieci donne che con le loro parole ce lo dimostrano.