Rock Files Today – 15 Marzo – Sly Stone

Oggi, 15 Marzo 1943. A Denton, Texas nasce Sylvester Stewart. Ben presto lui, suo fratello Freddie e le sorelle Rose e Vaetta si trasferiscono con i genitori nella zona di San Francisco. Sin da piccoli, fanno musica: prima gospel, con il nome di Stewart Four, poi R&B. Dopo qualche tempo, Sylvester cambia nome e diventa


Oggi, 15 Marzo 1943.
A Denton, Texas nasce Sylvester Stewart.
Ben presto lui, suo fratello Freddie e le sorelle Rose e Vaetta si
trasferiscono con i genitori nella zona di San Francisco. Sin da
piccoli, fanno musica: prima gospel, con il nome di Stewart Four,
poi R&B.

Dopo qualche tempo, Sylvester cambia nome e diventa per tutti
Sly Stone.
Sempre accompagnato dal fratello, dalle sorelle e da altri
musicisti di valore dà vita a Sly & The Family Stone,
sodalizio artistico capace di sperimentare un fenomenale mix di
funky, soul e psichedelia.

E così, dopo esser stato un dj di successo e aver
prodotto i dischi di alcuni dei gruppi emergenti della San
Francisco hippie, nel 1967 Sly Stone piazza un successo dopo
l’altro: Dance To The Music, Everyday People, Hot Fun In The
Summertime lo proiettano ai vertici delle classifiche mondiali.

Invitato al Festival di Woodstock, Sly, però, fa le
bizze.

Non solo pretende di essere pagato in contanti prima dello show
ma quando è il momento di salire sul palco, si rifiuta di
farlo. Pretende che ci siano condizioni di sicurezza più
adeguate. Michael Lang, organizzatore della leggendaria 3 giorni di
Pace, Amore & Musica, lo solleva di peso e lo manda on stage.
Davanti alla Woodstock Nation, Sly fa una performance leggendaria
come testimoniato dal film di Michael Wadleigh: la sua versione di
I Wanna Take You Higher è uno dei momenti più
esaltanti della kermesse dell’agosto 1969.

Dopo la folgorante apparizione a Woodstock, la stella di Sly si
spegne con incredibile velocità. Trasferitosi a Los Angeles,
negli anni 90 Sly sparisce di fatto dal music business.

C’è chi dice sia diventato un trafficante di droga.

Ricompare a sorpresa nell’edizione 2006 dei Grammy Awards per un
piccolo tributo in suo onore: mentre scorrono le note di I Wanna
Take You Higher, Sly (con capigliatura da moicano, abito d’argento
e mantello con colletto alto a coprirgli una gobba inquietante) si
riappropria delle scena e, anche se solo per pochi minuti,
dà una grande lezione di rock.

Senza di lui Prince, Beck e molti altri non sarebbero mai
esistiti.

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