StanzaScirocco Strombolicchio, il tappo del vulcano

StanzaScirocco Strombolicchio, il tappo del vulcano LidiaMia, Eve Rogér, l’ospite francese dalla faccia d’angelo e dalla voce di miele, mi ha raccontato che la prima storia che ha ascoltato da bambina era proprio quella di Strombolicchio. Suo nonno le raccontava che Dio un bel giorno, forse il quinto o il quarto, nessuno lo sa con

StanzaScirocco Strombolicchio, il tappo del vulcano


LidiaMia,
Eve Rogér, l’ospite francese dalla faccia d’angelo e dalla
voce di miele, mi ha raccontato che la prima storia che ha
ascoltato da bambina era proprio quella di Strombolicchio. Suo
nonno le raccontava che Dio un bel giorno, forse il quinto o il
quarto, nessuno lo sa con certezza, si è inventato l’isola e
ci ha messo su anche un vulcano. Previdente come sempre, il buon
Dio, ha anche pensato che forse un giorno quella creazione avrebbe
potuto usarla per fare altro, forse un giorno avrebbe dovuto
spostare l’intera isola… così, ha pensato di lasciare
lì, in mezzo al mare, Strombolicchio, il tappo del vulcano.
“Per spostarla più facilmente… non si sa mai – pensava
Dio” . Eve Rogér è venuta a Casa dei Venti
perché voleva vederlo coi suoi occhi il tappo…voleva
lucidarla davvero quella storia, e Strombolicchio era lì,
che la aspettava.

Il tappo del vulcano, Strombolicchio, mi è sembrato
più bello dopo le parole dell’ospite francese. Come se
questa storia avesse rovesciato miele anche nei miei di occhi, come
se lucidare il gioiello, come ha detto lei, avesse lucidato anche
la mia storia, dandole un senso diverso, una metafora più
grande forse…. Strombolicchio ci ha guardati splendente sotto il
sole e sembrava davvero più lucido, più forte che
mai.

Tu Lidia dicevi spesso:
“Si può resistere alla forza di un esercito ma non si
può resistere alla forza di un’idea”. E forse vale anche
per le storie, non si può resistere alle storie, ai racconti
di alcuni viandanti di Casa dei Venti generosi di parole, di
intrecci, di perle da infilare nel filo della vita… Casa dei
Venti è come una gioielleria, che aspetta soltanto te.
Aspetta le tue dita alle quali infilare risate di diamanti,
riassunti di zirconi, collane di storie… E forse io sono come
quel tappo che qualcuno ha lasciato in mezzo al mare, pronto a
chiudere il tuo cuore, pronto a fermare il tuo dolore, desideroso
di chiudere la bocca alla tua assenza che grida…

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