Shades of blue – Madlib L’eclettico Madlib, rapper della west coast, esce a proprio nome dopo una serie di pubblicazioni sotto nomi fittizi, e in questo caso gli si presenta un’occasione impedibile: avere accesso agli archivi della prestigiosa etichetta Blue Note per remixare e reinterpretare dei grandi classici come “Footprints” di Wayne Shorter, e “The
O – Damien Rice Da un pò Damien Rice è sulla bocca di tutti e non senza ragione, questo “O” è infatti un viaggio delicato in amori, sofferenze e vita vissuta. Damien è irlandese, tempo fa era già destinato ad uscire allo scoperto con un gruppo: i Juniper, ma se ne è tirato fuori alla
Telepathy – Davey Ray Moor Dietro questo “raggio stellare” si nasconde Davey Ray Moor, un australiano trapiantato in Inghilterra, portandosi dietro tanto talento. Ancora una volta, dopo il magistrale lavoro svolto con i Cousteau, Davey mette a disposizione dei suoi collaboratori una manciata di canzoni ispirate e pronte al successo, tra queste interpreta solo “A
Volcano – Edie Brickell Seconda esperienza solista per Edie Brickell senza i New Bohemians. Questa arriva dopo due lustri di pausa dedicanti alla famiglia, il risultato è un disco in cui voce e chitarra sono sulla stessa lunghezza d’onda nell’intensità dell’interpretazione. Alla produzione e alle chitarre troviamo Charlie Sexton, già al fianco di Bob Dylan
True Love Waits: O’Riley Plays Radiohead Questo album contiene arrangiamenti per pianoforte composti da Chistopher O’Riley di quindici brani della famosissima band di Oxford, i Radiohead. L’autore è un pianista virtuoso, versatile e poetico, che suona indistintamente dai classici di sempre al tango, fino a rivisitazioni del rock alternativo. Le canzoni di “True Love Waits”
Thickfreakness – The Black Keys Rock distorto o tosto blues elettrico con belle sonorità hard d’antan, ma fatto da due giovinastri (chitarra & voce + batteria) americani. Finalmente un disco lontano dalle mode patinate. Vicini a Jon Spencer e lontani dagli Strokes, suonano incazzati come i giovani bluesmen bianchi degli anni ’60, e infatti vengono
The soul sessions – Joss Stone Stupefacente album di debutto per Joss Stone, bionda (tinta) inglesina classe 1987 e una voce e un sound che non corrispondono affatto alle apparenze. Signore e signori, prima che qualche marpione dell’industria discografica non la faccia diventare un clone di Britney Spears godetevi questo album di un’autentica, potente voce
Composizioni – Giovanni Allevi Il pianista preferito di Jovanotti in realtà preferisce definirsi compositore, e questo suo secondo disco ne è la riprova. Allevi proviene dalla musica classica e questo è un album di piano solo, dove prevale la scrittura rispetto all’improvvisazione. Oltre alla prevalente ispirazione classica, però, si sente ogni tanto anche qualche accattivante
Bossajova – Franco Cava Franço Cava è un musicista brasiliano di origini italiane innamorato delle scuole di samba legate al Carnevale di Rio e delle canzoni di Jovanotti, che gli ha messo a disposizione la produzione della casa discografica (la Soleluna) per realizzare questo disco di cover carioca delle canzoni di Lorenzo. Il risultato è
Quah – Jorma Kaukonen È la riedizione del disco del ’74 del chitarrista dei Jefferson Airplane, Jorma Kaukonen. Poco tempo prima, dopo l’atterraggio dell’aeroplano di Jefferson, Kaukonen, insieme al bassista Jack Casady, diede vita agli Hot Tuna. Quah è il suo primo disco da solista, è aperto dal pacifico capolavoro Genesis, e in generale dai
