Una lacrima scende sul volto di Yoskarli mentre saluta la sua migliore amica. Sa che non la vedrà per molto tempo una volta passata la linea di confine tra il Venezuela e il Brasile, ma oggi per lei e la figlia che porta in grembo da sette mesi è l’unica soluzione possibile. Yoskarli ci ha pensato molto prima di prendere questa decisione e partire, sola e incinta, alla volta del Brasile verso il centro di accoglienza dell’ong Avsi a Boa Vista, ma nel suo paese non si può più vivere.

La crisi umanitaria in Venezuela

A partire dal 2013, una grave crisi economica, politica e sociale ha travolto il Venezuela, creando uno scenario di fame e disperazione senza precedenti. L’inflazione e la svalutazione della moneta hanno ridotto tantissime persone alla fame. Sono spariti dai negozi i prodotti di prima necessità. Il sistema sanitario è collassato. La disoccupazione e la mancanza di prospettive future, insieme all’aumento della violenza e della repressione, hanno dato origine al più grande esodo nella storia recente del continente sudamericano, spingendo circa sei milioni di persone ad abbandonare le proprie case e a fuggire in altri paesi. Yoskarli è solo una tra i 600mila venezuelani che dal 2016 ad oggi sono migrati in Brasile.

L’operato di Avsi

L’ong Avsi e il suo socio fondatore Avsi Brasile hanno deciso di provare a rispondere a questa crisi umanitaria e due anni fa hanno iniziato a sostenere i migranti venezuelani grazie al progetto Welcomed through work, finanziato dal dipartimento di stato americano per la Popolazione, i rifugiati e le migrazioni (Prm) con l’obiettivo di rafforzare le azioni dell’operação Acolhida, una task force umanitaria guidata dal governo federale brasiliano in risposta alla crisi umanitaria in Venezuela. L’obiettivo del progetto è quello di accogliere e integrare, attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo, i migranti che arrivano nel paese.

L’iniziativa ha l’appoggio istituzionale della Casa civile della Presidenza della Repubblica, dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e delle organizzazioni della società civile che lavorano sui temi dei rifugiati e delle migrazioni. Il 29 settembre, presso il centro culturale del Banco do Brasil, si è tenuta l’inaugurazione della mostra del fotografo italiano Antonello Veneri, che illustra il percorso fatto da centinaia di famiglie venezuelane dall’arrivo in Brasile all’inserimento in azienda.

“Il progetto illustrato in questa mostra, che durerà un mese, conferma che solo un approccio multistakeholder, che coinvolge cioè imprese private, donatori istituzionali e altre ong, può aiutare a fronteggiare il fenomeno migratorio”, spiega Giampaolo Silvestri, segretario generale di Avsi. “Questa ci sembra la strada maestra per garantire la tutela dei diritti fondamentali di tutti”. Avsi è presente in Brasile dal 1983 e lavora in partnership con i soci fondatori per sostenere la popolazione con progetti di sviluppo urbano, diritti umani, educazione, energia e ambiente, formazione professionale e responsabilità sociale.

A cura di Anna Zamboni, ufficio stampa Avsi