Covid-19

L’Italia sospende il vaccino Astrazeneca in via precauzionale

L’Italia, con altri paesi europei, ha sospeso in via precauzionale il vaccino Astrazeneca, in attesa di verifiche sulla causalità con alcuni decessi.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di estendere “in via del tutto precauzionale e temporanea” il divieto di utilizzo del vaccino Astrazeneca contro la Covid-19 su tutto il territorio nazionale. La decisione dell’Aifa è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati dalla Francia e dalla Germania, in attesa di ulteriori approfondimenti in corso sul farmaco, in seguito ad alcuni eventi avversi che sono stati segnalati dopo la vaccinazione. Finora solamente un lotto da 250mila dosi era stato sospeso, in seguito alla morte di una persona che si era vaccinata il giorno prima.

Uno decisione presa in via cautelativa 

Aifa assicura che renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose. Anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che “le scelte compiute e condivise oggi dai principali paesi europei su AstraZeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione dell’Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’Agenzia europea per i medicinali possa chiarire definitivamente la questione”.

Anche secondo Marco Cavaleri, il responsabile per la strategia vaccinale dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali), il rapporto tra benefici e rischi del vaccino AstraZeneca “è considerato positivo e non vediamo alcun problema, stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci sono cluster specifici di casi relativi certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti”. Due giorni fa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva confermato la bontà del vaccino elaborato dall’università di Oxford, affermando che “nulla indica che non si possa continuare ad utilizzarlo”.

Gli eventi avversi finora registrati 

L’infografica del report Aifa del 10 marzo sui casi avversi ai vaccini anti-Covid in Italia © Aifa

Nel suo secondo report pubblicato il 10 marzo, l’Aifa aveva evidenziato che le reazioni avverse legate alle dosi di vaccino di Astrazeneca erano inferiori alla media degli altri vaccini (3 per cento di controindicazioni a fronte del 9 per cento di dosi somministrate rispetto alla totalità dei vaccini fatti). Nel 93,6 per cento dei casi si trattava di eventi avversi non gravi. Astrazeneca ha fatto sapere invece che su 17 milioni di vaccinati nel mondo (in particolare nel Regno Unito, dove il vaccino in questione è il più utilizzato) “ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la società ha ricevuto all’8 marzo”.

Il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e membro del Comitato tecnico-scientifico della Lombardia, intervistato da Affaritaliani, ha spiegato che “vista l’agitazione collettiva, i dubbi e le paure meglio questo stop precauzionale che andare avanti. Ma chi ha già fatto il vaccino Astrazeneca, deve stare assolutamente sereno”.

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