![La musica ha sempre un ruolo politico, intervista all’artista Laila Al Habash](https://cdn.lifegate.it/0-KUiLqp8k1YpUR5giY0d12m8IE=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/copia-di-laila2-e1717662564714.jpg, https://cdn.lifegate.it/Z-xL-u6F9G03_dgD2soWSZCthdk=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/copia-di-laila2-e1717662564714.jpg 2x)
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Emi, 2010
Heligoland – Massive Attack
Dopo ben sette anni di silenzio – interrotti solamente da vari
divertissement (colonne sonore soprattutto) – tocca a “Heligoland”
riprendere il filo del discorso.
Il disco, uscito il 5 febbraio 2010, vede il ritorno di Daddy G e
la partecipazione di Horace Andy, di Damon Albarn, della vecchia
amica Martina Topley Bird, di Hope Sandoval, di Guy Garvey degli
Elbow e dell’ottimo Tune Adebimpe dei Tv On The Radio. Il duo
prosegue nella tradizione di ospiti illustri, trademark sin dagli
esordi. Ed è proprio questa “continuità”, per non
dire conservatorismo, il “punto debole” dei Massive Attack
post-“Mezzanine”, soprattutto se raffrontata alle moderne
evoluzioni del suono da loro creato o alle scelte ben più
intriganti degli ex compagni di viaggio Tricky e Portishead.
Un’anomalia per un gruppo che ha mescolato le carte e i generi per
un decennio, puntando sempre verso la sperimentazione e
l’avanguardia. Perché se un tempo avremmo analizzato il DNA
del nuovo nato per scoprirne la paternità e rintracciare
nuove fonti d’ispirazione, oggi, di fronte a “Heligoland” non
succede, possiamo solo constatare che si tratta di un ottimo disco
pop. Esattamente quello che avremmo potuto aspettarci. Ma senza
sorprese.
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