Nel capoluogo lombardo esistevano già norme contro le sigarette ma ora si inaspriranno. Sono previste sanzioni per i trasgressori dai 40 ai 240 euro.
Nel mondo i costi dell’inquinamento ambientale, determinati dalla plastica presente nei mozziconi di sigarette e negli imballaggi, sono stimabili attorno ai 26 miliardi di dollari l’anno secondo uno studio pubblicato sulla rivista Tobacco Control. In questo contesto, la città di Milano ha deciso di dare un’ulteriore stretta alla dipendenza dal fumo. Dal 2025, infatti, scatta il divieto di fumare anche negli spazi aperti salvo il rispetto di una distanza di dieci metri dalle altre persone. L’obiettivo è diventare una città smoke free e in caso di violazione dell’obbligo sono previste sanzioni dai 40 ai 240 euro.
Cosa dice il regolamento contro il fumo in vigore a Milano
A Milano esistono già da tre anni norme anti-fumo contenute nel Regolamento per la qualità dell’aria. La misura era stata inserita all’interno del Piano Aria e Clima, uno strumento a tutela della salute e dell’ambiente introdotto dal comune di Milano per rispondere all’emergenza climatica. Secondo l’attuale regolamento, in vigore dal 2021, a Milano è vietato fumare sigarette salvo il rispetto della distanza di dieci metri nei parchi pubblici, zone destinate ai bambini, aree sportive, fermate dei mezzi pubblici e cimiteri. In tre anni però sono state fatte solo 14 multe e adesso le misure si inaspriranno, Dall’anno prossimo, infatti, il divieto sarà esteso alle strade e alle aree pubbliche e si prevede che aumenteranno i controlli. Bisogna capire se l’obbligo entrerà in vigore già dal primo gennaio oppure se ci dovranno essere ulteriori delibere. Non è ancora chiaro se sarà possibile fumare o meno nei dehors dei locali. Certo è che le svapo, le sigarette elettroniche e le puff non sono state inserite nel regolamento e potranno continuare a essere fumate ovunque.
Obiettivo Milano smoke free nel 2030
Sono circa quattro anni che Milano punta a diventare una città libera dalle sigarette. “Si tratta di provvedimenti che hanno un duplice obiettivo”, spiega il Comune di Milano, perché “aiutano a ridurre le polveri sottili, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni e tutelano la salute dei cittadini dal fumo attivo e passivo nei luoghi pubblici e frequentati anche dai minori”. Già nel 2020 il sindaco Giuseppe Sala aveva promesso che “entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto” e parlando di inquinamento aveva aggiunto che “il vero rischio è che si riduca il discorso a traffico e riscaldamento, ma c’è altro. Incidono anche il fumo, le pizzerie, gli ambulanti con i motori a benzina accesi. Bisogna fare tutti la propria parte”.
Le sigarette inquinano molto
Uno studio del 2021 condotto da Inemar Arpa Lombardia ha evidenziato che le sigarette costituiscono il 7 per cento alle emissioni di pm10 in città e un singolo fumatore in 50 anni ha la capacità di emettere fino a 5,1 tonnellate di CO₂ che vengono rilasciate nell’aria. Il provvedimento della città di Milano nasce dall’esigenza di promuovere stili di vita sani e sostenibili che possano migliorare la salute delle persone. Già a Torino esisteva una norma anti-fumo analoga e speriamo adesso che altre città seguano l’esempio.
Siamo anche su WhatsApp.
Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.