I 137 studenti rapiti a inizio marzo in Nigeria sono stati liberati

Il 7 marzo un gruppo armato aveva fatto irruzione in una scuola della Nigeria e aveva rapito decine di studenti. Ora sono stati tutti liberati.

  • A marzo la Nigeria è stata scossa da un’ondata di rapimenti da parte delle organizzaioni criminali locali.
  • Nel giro di pochi giorni ci sono stati cinque sequestri di massa, per un totale di centinaia di persone rapite.
  • Ora c’è stata la liberazione di 137 studenti, rapiti il 7 marzo in una scuola a Kuriga.

Gli studenti rapiti a inizio marzo da una scuola di Kuriga, in Nigeria, sono stati rilasciati. La buona notizia è arrivata dal governatore dello stato, che ha rassicurato sulle buone condizioni di salute dei ragazzi e delle ragazze.

Nelle ultime settimane la Nigeria è stata investita da una spirale di rapimenti, commessi da gruppi terroristici e criminali per finanziare le loro attività attraverso i riscatti. Solo nella prima settimana di marzo erano state rapite oltre 500 persone.

Il rilascio degli studenti

Il 7 marzo scorso decine di studenti di età compresa tra gli otto e i 15 anni erano stati rapiti da una scuola a Kuriga, nel nord-ovest della Nigeria. Si era trattato del più ampio sequestro da anni nel paese e durante il blitz uno studente era morto. Nei giorni successivi in 28 erano riusciti a scappare, mentre per il rilascio degli altri il gruppo criminale responsabile del rapimento aveva chiesto allo stato un riscatto di oltre 600mila euro

Ora Abdulaziz Abdulaziz, portavoce del governatore, ha annunciato il loro rilascio, parlando di “137 studenti”, a cui si aggiungono quelli scappati in precedenza. Il totale degli studenti rapiti era dunque inferiore ai 287 dichiarati inizialmente. “Tutti gli studenti rilasciati stanno bene”, ha detto Abdulaziz, mentre il governatore Uba Sani ha aggiunto che la liberazione è avvenuta nell’ambito di un’operazione di sicurezza

Il problema dei rapimenti in Nigeria

Il primo rapimento della lunga serie c’era stato il 6 marzo, nello stato di Borno. Un commando dell’organizzazione terroristica Boko Haram aveva attaccato la popolazione di un campo profughi, rapendo circa 200 persone.

Il giorno successivo era stata la volta della scuola a Kuriga, ora risolta con la liberazione degli studenti. Il 9 marzo 15 studenti e quattro donne erano stati rapiti da un altro gruppo criminale in una scuola di Gada, sempre nel nord-ovest e al confine con il Niger. Il 12 marzo altre decine di persone erano state sequestrate nel distretto di Kajuru, il 16 marzo era stata la volta di un rapimento nel villaggio di Dogon Noma, con 16 persone sequestrate. Nella notte tra il 17 e il 18 marzo uomini armati avevano infine rapito 87 persone nella località di Kajuru Station.

Un marzo terribile per la Nigeria, con centinaia di persone rapite nel giro di pochi giorni. Quello dei sequestri è una sorta di business per le organizzazioni criminali, che traggono profitti dal pagamento dei riscatti. Secondo l’Armed conflict location and event data project, nel 2023 in Nigeria sono state rapite più di 3.600 persone. Il numero peraltro è in lenta discesa rispetto agli anni precedenti, dopo l’approvazione nel 2022 di una legge che vieta il pagamento dei riscatti e che dunque ha complicato i piani di chi fa dei sequestri un business. Ma il problema è rimasto, come dimostrano le notizie delle ultime settimane.

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