Covid-19

Coronavirus, cosa cambia con il decreto sulla fase 2 che parte il 4 maggio

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato il decreto sulla fase 2. Quali sono le nuove misure, cosa cambia e su cosa bisogna stare attenti.

È dal mese di marzo che l’Italia si trova sotto strette misure d’isolamento per contrastare la diffusione del Sars-Cov-2, il coronavirus responsabile della malattia Covid-19. Il premier Giuseppe Conte ha spiegato le nuove misure che accompagneranno il paese attraverso la fase due, quella della ripresa.

Il filo conduttore del suo intervento è stato uno: gli italiani hanno fatto dei grandi sforzi durante la prima fase ed è giunto il momento di scacciare via rabbia e risentimento per pensare a ciò che ciascuno di noi può fare per la ripresa, tutti, indistintamente. “Dobbiamo rimboccarci le maniche, serve una stagione intensa di riforme. Noi non ci tiriamo indietro, continueremo a batterci per cambiare tutte le cose che non vanno”, ha dichiarato Conte.

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La fase 2 incomincia dal 4 maggio, cosa cambia

Dal 4 al 18 maggio rimarrà possibile spostarsi all’interno della propria regione solo per comprovati motivi e per spostamenti mirati a far visita a congiunti. Queste visite che dovranno essere fatte con le mascherine e sempre rispettando il divieto di assembramento. “Non bisogna pensare di poter fare delle feste con i parenti però”, ha precisato il premier, sottolineando, ancora una volta, che queste visite possono essere fatte solamente all’interno della propria regione.

Gli spostamenti consentiti dentro e fuori le regioni quindi rimangono gli stessi: non si può uscire dalla regione in cui ci si trova e ci si può spostare tra regioni solo per urgenze lavorative o di salute. Il rientro al proprio domicilio è ora consentito.

Chi presenta sintomi come febbre o problemi respiratori deve rimanere presso il proprio domicilio, evitare i contatti e avvisare il medico.

Se ami l’Italia mantieni le distanze. Giuseppe Conte
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Dal 4 maggio inizia la fase 2 © Piero Cruciatti/Afp via Getty Images

Dal 4 maggio riapre il commercio all’ingrosso

Dal 4 riapre tutta la manifattura, le costruzioni e il commercio all’ingrosso funzionale a manifattura e costruzioni. Il piano completo è previsto nel nuovo decreto. È stato sottoscritto un nuovo protocollo di apertura che tutte le aziende sono tenute a rispettare. Le regioni dovranno fornire allo stato un piano dettagliato dei contagi e dell’andamento della curva.

Consentito l’accesso a ville, giardini, parchi pubblici e l’attività sportiva all’aperto

L’accesso a ville, giardini e parchi pubblici è ora consentito, ma sempre nel rispetto dei divieti di assembramento. Ci si potrà allontanare da casa per svolgere attività sportiva, ma rispettando sempre le distanze. Per consentire una graduale ripresa delle attività sportive, saranno consentite le sessioni di allenamento dei professionisti riconosciuti dalle rispettive federazioni, sempre evitando assembramenti e solamente a porte chiuse.
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Consentite le cerimonie funebri

Per le cerimonie funebri, c’è stata un’apertura. Saranno consentite, ma con la partecipazione massima di 15 persone, possibilmente all’aperto, rispettando sempre le distanze e ‘obbligo delle mascherine.

A bar e ristoranti è consentito il servizio d’asporto

Bar e ristoranti potranno anche permettere la ristorazione d’asporto, ma solo se in grado di rispettare le distanze. Il cibo dovrà essere consumato da un’altra parte e potrà entrare un solo cliente per volta.

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Nella fase 2 verrà consentito il servizio d’asporto a bar e ristoranti © Marco di Lauro/Getty Images

Dal 18 maggio riapre il commercio al dettaglio

In programma per il 18 maggio c’è una riapertura del commercio al dettaglio. Si pensa di riaprire anche musei, mostre e biblioteche e di permettere gli allenamenti per le squadre nei campi sportivi.

Dal primo giugno riapriranno ristoranti e centri estetici

Dal primo giugno si vorrebbero riaprire più ampiamente bar, ristoranti, barbieri, centri estetici e centri per i massaggi. Queste riaperture richiederanno più tempo perché sono attività che necessitano il contatto tra più persone.

Le scuole invece rimarranno chiuse fino alla fine dell’anno scolastico.

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La fase 2 prevede che le scuole rimangano chiuse fino alla fine dell’anno scolastico © Marco di Lauro/Getty Images

La fase 2 sarà una fase di convivenza

Per il premier Giuseppe Conte, inizia ora una fase di convivenza, in cui bisogna essere consapevoli che la curva del contagio potrebbe risalire, ma il cui andamento non deve sfuggire dal controllo.

Sarà ancora più importante mantenere le distanze, almeno un metro, e rispettare questa precauzione anche con parenti e familiari perché almeno un contagiato su quattro è stato infettato proprio da relazioni familiari.

Nei prossimi mesi ci aspetta una sfida molto complessa, per questo non ci può ancora essere un allentamento totale delle restrizioni. Tutti, indistintamente, dovremo gettare le basi della ripartenza. “Dobbiamo rimboccarci le maniche e serve una stagione intensa di riforme. Noi non ci tiriamo indietro, continueremo a batterci per cambiare tutte le cose che non vanno”, ha affermato il premier.

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La fase 2 sarà una fase di convivenza con il virus secondo Conte © Marco Di Lauro

Nella fase 2 verranno fissati i prezzi delle mascherine

Nei prossimi mesi bisognerà ancora convivere con il virus e adottare tutte le precauzioni necessarie. Per questo verranno fissati i prezzi di mercato delle mascherine, intorno ai cinquanta centesimi, per evitare speculazioni e fornire un prezzo giusto e equo per le imprese e i consumatori. Con un prossimo provvedimento verrà anche eliminata l’iva su questi beni.

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Il prezzo delle mascherine nella fase 2 è fissato a 50 centesimi © Antonio Masiello/Getty Images

Il recovery fund dimostra la necessità di cooperare

Secondo il premier Conte, il recovery fund ha affermato un principio importante: la reazione deve essere comune, rapida e coraggiosa. “Si tratta di uno strumento innovativo che offrirà ai paesi più colpiti, come l’Italia, la possibilità di riprendersi. È stato possibile grazie a un lavoro di squadra fatto con altri paesi europei. Se l’Italia non avesse posto queste condizioni fin dall’inizio con forza, non si sarebbe mai ottenuto questo storico risultato. Il sistema Italia ha ottenuto questa risposta grazie al lavoro di tutti”.

Il traguardo finale sarà poi tradurre questo principio in termini di lavoro tecnico, quindi riempire di consistenza economica questo strumento, bilanciarlo ed evitare che si crei più debito. A livello europeo c’è ammirazione e solidarietà per i provvedimenti già presi.

L’aggiornamento di domenica 26 aprile della Protezione civile

La Protezione civile ha diffuso i numeri dei contagi in Italia. Nella giornata di domenica 26 si vede come stiano diminuendo sia i numeri delle persone ricoverate nelle terapie intensive, sia quelli delle persone ricoverate con sintomi.

Ad oggi sono sono 197.675 le persone che hanno contratto il virus, con un aumento di 256 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 2.009 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 93 pazienti rispetto a ieri. Sono 21.372 e persone ricoverate con sintomi, con un decremento di 161 pazienti rispetto a ieri. I deceduti invece sono 260 e portano il totale a 26.644. Inoltre, il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 64.928, con un incremento di 1.808 persone rispetto a ieri.

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