Amazzonia 3D dal 23 marzo nei cinema

In seguito a un disastro aereo, la scimmia cappuccino Saï, allevata in cattività, deve trovare il modo per aprirsi un varco nel territorio apparentemente inaccessibile che ora la circonda e imparare a proteggersi dalle numerose trappole tese dalla natura che sembra assediarla. Esplorando i dintorni alla ricerca di cibo e di un riparo, la scimmietta

In seguito a un disastro aereo, la scimmia cappuccino Saï, allevata in cattività, deve trovare il modo per aprirsi un varco nel territorio apparentemente inaccessibile che ora la circonda e imparare a proteggersi dalle numerose trappole tese dalla natura che sembra assediarla. Esplorando i dintorni alla ricerca di cibo e di un riparo, la scimmietta si confronta con specie animali sconosciute e del tutto imprevedibili.

 

Questa è la trama di Amazzonia 3D di Thierry Ragobert, un documentario di 90 minuti presentato a diversi festival cinematografici tra cui Venezia e Toronto. È un’ode alla bellezza e alla biodiversità ispirata alla foresta amazzonica e ai suoi paesaggi che per la prima volta hanno costituito il solo set di un intero film in 3D.

 

La storia ha per protagonisti solo animali esotici non addestrati e si basa su un copione imprevedibile dettato dal comportamento animale, determinato da autentiche esigenze e dall’habitat naturale.

 

La storia di Amazzonia 3D è tratta dal libro educativo Amazonia, la vie au coeur de la forêt di Johanne Bernard (co-sceneggiatrice) e trae spunto dalle immagini del noto fotografo Araquém Alcântara. Le musiche sono firmate dal compositore Bruno Coulais, già candidato all’Oscar e vincitore di importanti riconoscimenti internazionali.

 

Il film è in programmazione negli Space Cinema e nelle migliori sale italiane.

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