Alessandra Biserna. La frana sul Lungarno di Firenze non è solo colpa di un tubo

Il parere dell’esperta geologa toscana sul cedimento del Lungarno a Firenze: ha influito la pioggia, ma forse ci sono responsabilità sui mancati controlli.

Situazione di emergenza da martedì alle ore 6:15 sul Lungarno Torrigiani, tra ponte Vecchio e ponte alle Grazie (lato Oltrarno), in pieno centro di Firenze, dove si è verificato uno smottamento del manto stradale, causato dal cedimento di un tubo dell’acquedotto per una lunghezza di 200 metri e una profondità di circa 7 metri. Il cedimento ha determinato l’infossamento una ventina di auto che si sono adagiate sul fondo della voragine. Sul posto si sono subito messi al lavoro i tecnici di Publiacqua e i Vigili del fuoco e sono in corso gli accertamenti per valutare la portata dei danni.  Il Lungarno Torrigiani è stato chiuso al traffico ed è stata interrotta l’erogazione dell’acqua nell’Oltrarno e in altre zone della città, due palazzi sono stati evacuati per motivi precauzionali mentre le scuole della zona continueranno regolarmente il loro servizio fino al termine dell’ordinario orario di lezione. Alessandra Biserna, delegata per la Toscana del Consiglio nazionale dei geologi, si è immediatamente recata sul posto per verificare lo stato del cedimento.

Lo squarcio nel terreno visto dal vivo è davvero così imponente? 

La scena come si presenta è impressionante, il cedimento è proprio a ridosso della spalletta dell’argine ed è abbastanza estesa, confermo che si tratta di una lunghezza di 200 metri e intorno ai 7 di profondità anche se i Vigili del fuoco al lavoro non mi hanno permesso di avvicinarmi del tutto. Fortunatamente ho potuto constatare che in fondo alla crepa il terreno è asciutto e questo è positivo per il terreno circostante. È stata anche usata un’idrovora per prosciugare la zone circostanti ed è stata sospesa l’erogazione dell’acqua, così sono stati scongiurati altri problemi.

Dunque non ci sono pericoli di nuovi cedimenti nelle prossime ore o nei prossimi giorni? La situazione è sotto controllo?

La situazione andrebbe approfondita e verrà fatto nelle prossime ore, al momento non sono ancora stati recuperati nemmeno tutti i veicoli. Il mio parere è che grossi pericoli per l’immediato non dovrebbero esserci. La mia unica vera preoccupazione è lo spostamento della spalletta e la presenza di lesioni sul tratto di muro, si dovrà intervenire per ripristinare subito una situazione di equilibrio strutturale.

 

Ma è davvero possibile che tutto questo sia stato causato solamente da un guasto a un tubo dell’acqua?

Al momento sembra la causa più accreditabile perché una quantità di acqua del genere può essere causata solo da una rottura dei tubi. Ma non è detto che sia l’unica: chiamare in causa la rottura improvvisa del tubo non mi sembra probabile, magari c’era una lesione che si è progressivamente ampliata fino a collassare stamattina. E forse al decadimento della proprietà geotecnica del terreno che ha portato allo sfaldamento possono aver contribuito infiltrazioni d’acqua incontrollate: a Firenze è da parecchi giorni che piove, e questo può aver contribuito. Ma ci vorrà qualche giorno per accertarsi delle cause.

 

Si può ipotizzare anche qualche responsabilità o negligenza umana, per esempio per mancati controlli allo stato del terreno o delle tubature?

Se verrà appurato che la causa principale è stata la rottura della condotta dell’acqua, allora bisognerà capire come mai le tubature non sono state controllate in precedenza per evitare questa situazione disastrosa, certamente. Ma ora spetta ai tecnici approfondire, poi si troveranno anche le responsabilità.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Beppe Sala al Superstudio Più di via Tortona. Così Milano coniuga creatività e sostenibilità

Milano è un esempio anche per la politica nazionale: includere la sostenibilità nell’agenda politica è fondamentale per rispondere alle sfide sociali, ambientali ed economiche di oggi. Nella cornice del Superstudio Più di via Tortona 27, a Milano, dove fino al 12 maggio si svolge la mostra Smart City: Materials, Technology & People, Beppe Sala ha precisato ancora meglio il