La storia e le imprese di Andrea Loreni, il funambolo filosofo alla ricerca dell’equilibrio

Camminare in equilibrio su una fune, a centinaia di metri da terra. È questa l’arte suggestiva del funambolo. Una vita sospesa.

È alla vigilia della sua nuova traversata Andrea Loreni, funambolo italiano che dal 2006 cammina sulla corda sospeso tra cielo e terra. Il prossimo appuntamento, un vero e proprio spettacolo, avrà come palcoscenico naturale la diga di Ridracoli, una fra le più grandi dell’Italia settentrionale, situata all’interno del Parco nazionale delle foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna, che ospita le faggete vetuste e la riserva naturale di Sasso Fratino, patrimonio mondiale dell’Unesco.

Sospeso sulla diga di Ridracoli, la prossima traversata evento del funambolo

Per chi ancora non ha assistito a una traversata di un funambolo, sabato 22 luglio è in programma la prossima impresa di Andrea Loreni che si esibirà durante l’anteprima del XXXII Festival di arti performative “Di strada in strada” che si svolge a Santa Sofia (FC) e nelle frazioni di Spinello e Corniolo. La location è tra le più suggestive: Andrea Loreni e la sua squadra tenderanno un cavo di oltre 410 metri a un’altezza di 140 metri sopra la diga di Ridracoli che ha un invaso che al suo massimo contiene circa 33 milioni di metri cubi e un muro alto circa 103 metri.

L’impresa a cui darà vita il funambolo a partire dalle 18:00 è importante: oltre a essere la più lunga camminata al mondo realizzata con contrappesi umani, si tratta anche di un record personale di lunghezza dell’artista Loreni, che andrà a superare la distanza di 350 metri percorsi in occasione della traversata del 2022 a Frassinetto (TO) a 300 metri. Loreni attraverserà il cielo sopra la diga in equilibrio su un cavo in Dyneema (fibra sintetica resistente fino a 15 volte di più di un cavo d’acciaio, appositamente realizzata per lui), con i suoi tecnici appesi davanti e dietro di lui per tendere e stabilizzare il cavo.

La traversata funambolica unirà idealmente e fisicamente i due comuni di Santa Sofia e Bagno di Romagna, su cui sorge l’invaso, e sarà visibile da ogni punto della diga. Il luogo della performance sarà raggiungibile esclusivamente a piedi partendo dalla biglietteria della diga.

Andrea Loreni
Andrea Loreni, la traversata a Frassinetto da battere © Stefano Rogliatti

“Le camminate in location come questa danno una spazialità tutta particolare; una maggiore sensazione di unità uomo/natura e una maggiore ampiezza di orizzonti”, commenta il funambolo. “L’acqua e l’aria saranno gli elementi centrali di questo evento, da cui spero di trarre lezioni di leggerezza e fluidità, capacità di adattamento e pacatezza”. Così ha commentato Andrea Loreni l’imminente traversata, ben diversa da quella realizzata recentemente a Milano tra i moderni grattacieli di Citylife.

L’impresa programmata per sabato 22 luglio è un vero e proprio spettacolo perché offrirà anche la colonna sonora live di Cesare Picco, pianista di fama internazionale che si esibirà mentre Loreni camminerà sulla fune.

Chi è Andrea Loreni, il funambolo zen

Andrea Loreni  –  classe 1975 – è un laureato in filosofia teoretica che ha iniziato la sua carriera di artista grazie al teatro di strada alla fine degli anni Novanta. Oggi si definisce l’unico funambolo italiano specializzato in traversate a grandi altezze. Il suo percorso, come lui stesso dice, è iniziato per ricercare una verità altra che sembra aver trovato sospeso, a grandi altezze camminando sulla fune. L’intuizione esperita grazie al funambolismo, l’ha poi avvicinato alla pratica zen che ha approfondito in Giappone. Nel corso della sua carriera di funambolo, che è iniziata nel 2006, Andrea Loreni ha camminato tra gli ambienti naturali più vari (fiumi, boschi, monti) e sopra diverse città (Torino, Bologna, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, e all’estero nei cieli della Svizzera, della Serbia, in Israele, in Thailandia e sopra il lago del tempio Sogen-ji in Giappone).

Il suo lavoro, o la sua arte, si sono trasformati anche nel desiderio di condividere ciò che ha imparato grazie a questa pratica e concretamente oggi Loreni è anche un formatore e speaker per Università, banche, multinazionali e aziende e propone laboratori teorici ed esperienziali sulla gestione del disequilibrio e del cambiamento, sull’accoglienza della paura e del rischio.

Andrea sta lavorando per dare vita in Italia a un centro di ricerca sul funambolismo in collaborazione con l’Università Milano Bicocca sulla scia di quello già esistente a Bruxelles, il Centre Européen de Funambulisme, con il quale ha recentemente iniziato una collaborazione.

Per chi fosse interessato al tema, Andrea Loreni ha scritto e pubblicato due testi: “Zen e funambolismo” e “Breve corso di funambolismo per chi cammina col vento. Sette passi per attraversare la vita”.

Funamboli nella storia: Philippe Petit che camminò tra le Twin towers

È un’arte affascinante e forse un po’ misteriosa quella del funambolismo. Chi la pratica non conquista facilmente la ribalta e sono pochi i nomi rimasti nella storia. Forse il più celebre tutt’oggi è il francese Philippe Petit, classe 1949, a cui si deve anche il testo di riferimento dei funamboli: Trattato di funambolismo. L’impresa epica per cui lo ricordano in molti è certamente la traversata delle Torri gemelle di New York.

Quasi 50 anni fa, il mattino del 7 agosto 1974 Petit raggiunse il tetto della Torre nord del World Trade Center a New York e, aiutato dai suoi complici nell’installazione dell’attrezzatura, si preparò a salire su un cavo di acciaio spesso poco meno di 3 centimetri, sospeso a 417,5 metri dal suolo. La traversata del funambolo durò 45 minuti: Philippe Petit percorse il cavo di 42,5 metri otto volte avanti e indietro utilizzando solamente un’asta per l’equilibrio. Le torri, la fune e il pubblico che si era formato nel frattempo. Null’altro. Nessuna forma di protezione di sicurezza. Una camminata incredibile che portò anche all’arresto dell’artista: quelle di Petit infatti erano tutte performance clandestine e a sorpresa. La magia stava proprio lì. Su di lui e l’evento a New York fu anche realizzato uno splendido documentario Man on wire basato sul libro scritto da Petit, Toccare le nuvole.

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