Di certo, il 2020 resterà nella storia. Il primo gennaio abbiamo accolto il 2021 pensando a chi ci ha lasciato, sperando che il ricordo delle persone care ci possa guidare in un anno migliore, che porti con sé la rinascita e inedite consapevolezze. L’intero Pianeta è ferito. Nuove aree hanno cominciato a sanguinare, proprio mentre si cercava di contenere l’emorragia nei paesi già colpiti da conflitti e crisi umanitarie. Che sia questa l’occasione per curare finalmente l’intero organismo? Per aiutarci a vicenda, ora che siamo tutti in difficoltà?

Nelle immagini che i fotografi di Medici senza frontiere (Msf) hanno scattato negli ultimi dodici mesi per documentare l’operato dell’organizzazione, ci rendiamo conto che il dolore non ha volto, e nemmeno la speranza. Siamo tutti esseri umani, che nutrono sogni e preoccupazioni. Questa raccolta di testimonianze dal forte impatto emotivo racconta l’azione di medici e infermieri in luoghi dove l’intervento di Msf non era pensabile prima della pandemia di Covid-19 – come Italia, Spagna e Stati Uniti – e il loro incessante lavoro in regioni dove il coronavirus ha colpito popolazioni già stremate, come lo Yemen e la Siria. Di fronte a queste fotografie riscopriamo ancora una volta, com’è spesso accaduto nell’anno passato, quali sono le cose che contano davvero. O meglio, le persone.